MILANO – “Tanti dati, una sola conclusione: l’economia italiana è bloccata. Inoltre, l’assenza di spunti concreti per una ripresa solida a breve termine, impone di collocare la variazione del Pil 2019 tra il -0,1% e il +0,1%. Quindi al di sotto delle attese governative (+0,2%)”. Così l’Ufficio studi di Confcommercio ai dati Istat. “L’assenza d’inflazione – prosegue Confcommercio – è un ulteriore segnale della scarsa dinamicità dei consumi, l’unica leva. Soprattutto in questo momento di incertezza sul futuro degli scambi internazionali, che potrebbe ridare un minimo di slancio”.
L’andamento dell’economia italiana
Secondo gli economisti dell’associazione, “d’altra parte, la stabilità dei prezzi costituisce ancora il principale sostegno al potere d’acquisto. Che, però, senza crescita, non può svilupparsi adeguatamente. Anche l’inflazione nella media del 2019 difficilmente arriverà all’1%. Componente in volume e componente nominale del Pil contribuiscono a peggiorare i parametri rilevanti della finanza pubblica”.
Il mercato del lavoro
“Anche la presenza di un quadro del mercato del lavoro sostanzialmente favorevole – continua la nota – non è sufficiente a supportare aspettative di ripresa. Sono mesi, infatti, che l’occupazione sembra seguire percorsi non direttamente collegati alle dinamiche produttive in atto. Se, fino ad oggi, gran parte dell’evoluzione era spiegata dalla permanenza sul lavoro di coloro che ancora non avevano i requisiti richiesti dalla Legge Fornero, è possibile che, con il pieno dispiegarsi degli effetti derivanti da ‘Quota 100’, si torni a dinamiche più coerenti con l’evoluzione dell’economia reale”.
La legge di bilancio
“In quest’ottica – conclude l’Ufficio studi di Confcommercio – è necessario che la prossima legge di bilancio metta in campo strumenti adeguati in grado di favorire, almeno nel 2020, una crescita che si avvicini all’1%. Eventuali interventi sull’Iva, comprese fantasiose ipotesi di ‘rimodulazione’, peggiorerebbero rapidamente la già fragile situazione attuale”.
(AWE/LaPresse)