ROMA – L’Ocse potrebbe tagliare il Pil dell’Italia a marzo. Lo ha confermato Angel Gurrìa, segretario generale dell’organizzazione, a margine dei lavori del Forum economico mondiale. Alla domanda se sia in arrivo un taglio per la crescita dell’Italia nel 2019 anche da parte dell’Ocse, dopo che ieri il Fondo monetario internazionale l’ha rivista a 0,6% dall’1%, Gurria ha risposto “Sì, può essere”.
Le stime Osce
Sulla crescita italiana, L’Ocse ha dichiarato che a novembre 2018, le stime indicavano 0,9% per il 2019, ed erano già riviste al ribasso dall’1,1% di appena due mesi prima.Lo 0,9% anticipato per l’Italia era il tasso di crescita più basso per i 30 Paesi membri dell’Ocse salvo la Turchia e l’Argentina. Gurrìa ha sdrammatizzato la polemica sulle scelte dell’attuale governo e sull’osservazione, avanzata ieri dal Fondo monetario internazionale, che l’Italia sia uno dei rischi per lo scenario di crescita globale assieme a Brexit, alla guerra dei dazi, alla Cina.
Le buone intenzioni
“La questione italiana è una transizione, nella mia esperienza al primo anno di governo investire non è facile. C’è una questione di equilibrio, tutti i nuovi governi vogliono fare tutto nei primi tre giorni. E’ legittimo ma non è possibile, serve visione di medio termine. C’è inoltre – ha proseguito – questo negoziato con la Ue sui decimali. In ogni caso credo che le autorità italiane abbiano ben chiaro che serve un equilibrio fra la crescita e i programmi sociali che vogliono fare, e anche il debito”.
Conte a Davos
Gurrìa ha spiegato di aver già parlato “quattro o cinque volte” con il ministro dell’Economia Giovanni Tria, oltre che con il premier Giuseppe Conte al G20 di Buenos Aires: “può darsi che ci vedremo anche qui” a Davos. Intanto domani il premier Giuseppe Conte è atteso a Davos e potrebbe avere un bilaterale con il neo presidente brasiliano Jair Bolsonaro a margine del world Economic forum di Davos dove il capo del governo interverrà nel corso della giornata.