CASERTA – Ancora disagi e i genitori del plesso “Siani” e della scuola “Parente” annunciano nuove forme di protesta per sensibilizzare verso una situazione ormai definita “insostenibile”. Le mamme, nella giornata di ieri, hanno riferito di infiltrazioni di acqua dai soffitti, chiazze di umidità sui muri e aule con aria fredda. “Infiltrazioni d’acqua dal tetto – denunciano le mamme – e termosifoni non funzionanti. In alcune aule piove dal soffitto, ci sono chiazze di acqua sui muri”. Una classe trasferita nel teatro per continuare l’attività didattica. Gli studenti, come i professori, come chiunque all’interno di questa scuola, sono sottoposti ad un pericolo reale e costante. “Siamo stanchi di dover avere paura – dicono le mamme – provare ansia o disagio nel luogo dove tutti i giorni i nostri figli passano almeno cinque ore”. Professori e studenti sono nella stessa barca, ma la barca sta affondando, l’acqua filtra da ogni fessura e l’unica risorsa che hanno per migliorare la situazione sono secchi e stracci.
Con l’acqua che scende dal soffitto spenti i quadri elettrici: troppo pericoloso. La paura che possa cadere in testa qualcosa. Hanno manifestato contro l’assessore all’Edilizia scolastica Giovanni Innocenti, dell’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Alfonso Golia, “una situazione di disagio che va avanti da troppo tempo” anche i genitori dei plessi “De Curtis” e “Pascoli”. I genitori lamentano il malfunzionamento dei riscaldamenti che costringono gli alunni in classe con felpe e giubbotti, ma anche bagni inagibili e pioggia in alcune classi, oltre ad altri problemi strutturali.
Il malcontento dei genitori nasce dal “non essere ascoltati” e, soprattutto, dal fatto che “dopo oltre un anno di pandemia e scuola in Dad, l’amministrazione non ha agito con la manutenzione necessaria a rendere la scuola un posto più vivibile. Professori e alunni chiedono all’amministrazione municipale una scuola più vivibile. “La scuola deve essere sicura”, lo hanno gridato, lo hanno scritto le mamme. Il corpo docente condivide in pieno. La protesta non si ferma: una scuola sicura è un loro diritto. Il problema si trascina da settimane. La situazione dei plessi scolastici in città è tragica in attesa che vengano effettuati i lavori di riparazione. Dirigenti scolastici, docenti, alunni e genitori sono arrabbiati e giustamente reclamano. Le soluzioni tampone non servono. Occorre una programmazione di manutenzione degli edifici scolastici.
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