ROMA (LaPresse) – “Sta succedendo una cosa gravissima. Nella Legge di stabilità del dicembre 2017 è inserita una norma che richiede alla Protezione civile di sondare il terreno per un eventuale esproprio dei terreni su cui risiedono i SAE (strutture abitative di emergenza). Era una soluzione che avevamo già rifiutato a gennaio 2018. E che invece non solo non è stata stralciata ma anzi: gli si da attuazione aprendo così la strada alla futura speculazione. La Presidenza del Consiglio chiede alle Regioni, con una lettera datata 20 giugno, quanto gli costerebbe espropriare tutte le aree”. Aree “dove sono state realizzate le cosiddette “casette”. Il 95% di questi terreni è agricolo”.
Potrebbe aprirsi un periodo di speculazione edilizia
“Facile immaginare come basterebbe, in una futura amministrazione, cambiare la destinazione di questi terreni, aprendo la strada alla speculazione edilizia che deturperebbe i nostri borghi e non solo. Per quanto riguarda Amatrice, inserita nel parco nazionale del Gran Sasso sarebbe un doppio scempio. È una vergogna, soprattutto perché si sta tradendo un patto fra Stato e cittadini, che avevano già optato per l’affitto di queste aree. Dichiaro che se questa decisione non verrà ritirata, in totale accordo con Filippo Palombini attuale sindaco di Amatrice, partirà una diffida scritta a Palazzo Chigi. E lotteremo con tutti i nostri mezzi per salvare le nostre terre da una seconda distruzione”. Questa la denuncia di Sergio Pirozzi, consigliere regionale, Presidente della XII Commissione (Tutela del territorio, erosione costiera, emergenze e grandi rischi, protezione civile, ricostruzione) del Consiglio regionale del Lazio, ed ex sindaco di Amatrice.