ROMA – “Non parlerei di giustizia malata o a orologeria: i magistrati sono persone con tutti i limiti, le inclinazioni positive o negative che esulano dai fatti. Il punto è che non va fatta una spettacolarizzazione dei casi giudiziari”. Lo dice Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, che fu allontanato dai 5Stelle per una inchiesta giudiziaria, ora leader di Italia in Comune, in un’intervista a ‘Repubblica’. Sul rapporto tra politica e giustizia, invita a rasserenare gli animi. Ma sull’immunità a Salvini, attacca: “Il ministro sulla Diciotti ha agito male”.
Lei è finito in tre inchieste giudiziarie e la sua rottura con i 5Stelle è avvenuta per un avviso di garanzia. “Per l’esattezza, in cinque inchieste, di cui tre archiviate e due ancora in corso”, risponde. Prende le difese di Renzi? “Mi sento di dire che le colpe dei padri non ricadono sui figli. Né giudico se la misura sia eccessiva. Però preferirei non entrare in vicende personali che toccano da vicino la famiglia e i propri cari”.
Per le Europee Pizzarotti dice no a Calenda, farà lista con Verdi e Bonino
“Il dialogo è in fase avanzata con +Europa e i Verdi: ci siamo dati una road map di due, tre settimane per elaborare programma, i punti comuni e anche il simbolo”. Lo dice Federico Pizzarotti, sindaco di Parma e leader di Italia in Comune, in un’intervista a ‘Repubblica’. E quale sarà il simbolo? “Di certo sarà un simbolo che racchiuda l’identità di tutti e tre, non un triciclo. Se sono rose fioriranno. Io sono ottimista perché i presupposti ci sono tutti: noi di Italia in Comune siamo trait d’union tra +Europa e i Verdi”, risponde.
Quanto a Carlo Calenda e al suo listone, spiega, “Ho stima per Calenda e apprezzamento, ma lui non tiene conto del fatto che il Pd non riesce ad avere una posizione che non sia ‘pdcentrica’. Vero è che si è iscritto a quel partito per provare a scardinare questa logica, ma in questi mesi i Dem non si sono abituati ad avere buonsenso. Continuano a ragionare in termini egoistici”.
(LaPresse)