NAPOLI – Notte di paura nel quartiere di Barra a Napoli dove un agguato armato ha scosso il silenzio di corso Sirena. E’ accaduto tra martedì e ieri quando ignoti hanno esploso diversi colpi d’arma da fuoco contro la vetrata esterna dell’agenzia di trasporti funebri Cozzolino. Nessuno è rimasto ferito ma la tensione è tornata a farsi sentire in una zona che da anni vive sotto la pressione delle organizzazioni criminali. I carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli sono intervenuti sul posto nella notte dopo la segnalazione di alcuni residenti svegliati dagli spari. Due proiettili hanno infranto il vetro dell’attività lasciando segni evidenti di un’intimidazione mirata. Nessun danno a persone ma l’episodio non viene considerato isolato.
Le indagini sono in corso e l’attenzione degli investigatori si concentra sulla possibile matrice camorristica del gesto. Secondo i primi accertamenti sembrerebbe che il clan Aprea abbia riattivato una strategia fondata sul terrore per estorcere denaro agli imprenditori del quartiere. Un copione già visto nel recente passato in un’area storicamente contesa da diverse famiglie criminali che fanno del racket la principale fonte di profitto illecito. L’agguato alla sede dell’agenzia funebre si inserisce in un clima che negli ultimi mesi ha registrato una recrudescenza di episodi intimidatori anche in altre zone della periferia orientale. Un segnale chiaro che punta a riaffermare il controllo del territorio attraverso la paura e la violenza.
Il quartiere di Barra non è nuovo a episodi di questo tipo. Le attività economiche del rione da tempo sono nel mirino dei gruppi che impongono il pizzo come condizione per operare. L’obiettivo è piegare la resistenza di chi prova a lavorare onestamente in un contesto dove ogni passo può essere oggetto di minaccia. La scelta di colpire di notte e in una via centrale come corso Sirena lascia pochi dubbi sull’intento di lanciare un messaggio diretto non solo alla vittima ma a tutta la comunità. Nessun testimone avrebbe fornito elementi utili all’identificazione dei responsabili ma gli inquirenti stanno acquisendo immagini dalle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Si scava anche nei legami tra le vittime e il tessuto economico locale per comprendere se vi siano state richieste estorsive nei giorni precedenti. L’ombra del racket torna ad allungarsi su Barra dove la criminalità continua a imporsi come un potere parallelo e oppressivo.