LUSCIANO – Hanno preteso soldi da un imprenditore in nome del clan dei Casalesi: è l’accusa contestata dalla Dda di Napoli a Luigi Cirillo (nella foto a sinistra) e Giovanni Natale (nella foto a destra). Per i due, ieri pomeriggio, è scattato un decreto di fermo che nelle prossime ore dovrà essere vagliato dall’ufficio gip del Tribunale partenopea. Ad innescarlo l’attività investigativa dei poliziotti della Squadra mobile di Caserta, guidata dal vicequestore Davide Corazzini, e del commissariato di Aversa, diretto dal primo dirigente Vincenzo Gallozzi.
Il lavoro degli agenti, se dovesse trovare riscontro nelle valutazioni del giudice, andrebbe a dimostrare come personaggi, ritenuti vicini alla criminalità locale, nonostante i duri colpi inferti all’organizzazione mafiosa, continuino a tagliaggere commercianti e imprenditori attivi in Terra di Lavoro.
Cirillo e Natale, assistiti adgli avvocati Gaetano Laiso e Gugliemo Ventrone, sono stati già coinvolti in passato in inchieste tese a colpire proprio chi con le richieste estorsive ha tolto il fiato per anni a costruttori e negozianti.
Natale aveva lasciato il carcere di Agrigento appena un anno fa. Nel 2009 venne arrestato dai carabinieri di Aversa a seguito di un’indagine che dimostrò come si fosse recato nei mesi precedenti in varie aziende della zona industriale di Aversa chiedendo il pizzo a nome ‘degli amici’.
Cirillo, invece, è stato coinvolto nel blitz del 2012 che riuscì a smantellare una cellula legata ai Venosa che chiedeva il pizzo alle attività commerciali dell’Agro aversano.