Due estorsioni consumate e una tentata. La formula, quella di sempre: “Gli amici di Napoli”. Torna in manette Giovanni Pistillo, 77 anni, alias ’o poeta, affiliato di lungo corso al clan Mariano dei Quartieri Spagnoli. L’uomo è stato arrestato nella giornata di giovedì dalla polizia di Stato e dall’Arma dei carabinieri, che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda nei suoi confronti, in quanto ritenuto gravemente indiziato di estorsione e tentata estorsione aggravate dalle condizioni previste dall’art. 416 bis 1 del codice penale.
L’attività investigativa, svolta congiuntamente dalla Squadra Mobile, dal Nucleo Investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Napoli e dalla Sezione Operativa dei carabinieri Antifalsificazione Monetaria, ha permesso di acquisire elementi indiziari a carico dell’indagato per due estorsioni consumate e due tentate pluriaggravate. Le due estorsioni consumate e una tentata contestate sono state poste in essere tra il mese di settembre 2022 e il mese di aprile 2023, presso i cantieri relativi ai lavori di ristrutturazione di due edifici storici siti nel centro di Napoli: Palazzo Maddaloni in via Maddaloni e Palazzo Serra di Cassano in via Monte di Dio.
Nell’occasione l’indagato avrebbe costretto il titolare della ditta edile che stava eseguendo i lavori in entrambi i siti a consegnare la somma complessiva di 15mila euro, evocando in particolare, con chiaro scopo intimidatorio, la propria appartenenza ad organizzazioni camorristiche locali “gli amici di Napoli”. Un ulteriore tentativo di estorsione, verificatosi nel mese di luglio 2023, ha interessato invece un palazzo storico sito in Piazza Municipio sempre nel centro di Napoli.
In questa circostanza l’indagato, evocando questa volta la propria appartenenza ad organizzazioni camorristiche locali riferibili ai Quartieri Spagnoli, avrebbe intimato al titolare della ditta edile che stava eseguendo i lavori di consegnare una somma di denaro non quantificata, evento questo comunque non verificatosi per cause indipendenti dalla sua volontà. Il provvedimento restrittivo eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva.
E’ il 20 febbraio del 2023 quando il responsabile dell’impresa che si occupa dei lavori ai palazzi Maddaloni e Serra di Cassano racconta alle forze dell’ordine il proprio calvario. “Venivo informato dal geometra di un fatto alquanto increscioso – così inizia il suo racconto – In particolare il geometra mi rappresentava che mentre si trovava nel cantiere veniva avvicinato da un soggetto che, con tono minaccioso, gli intimava di mettersi apposto atteso che se così non fosse stato avremmo finito di lavorare nella zona”.
L’uomo è stato identificato in Pistillo. “Inizialmente non badavo alla questione – prosegue il racconto – Tuttavia a distanza di due giorni a medesima persona si ripresentava presso il nostro cantiere avendo modo di interloquire nuovamente con il geometra. L’uomo esternava minacce e pretese più consistenti. Ricordo, per come mi fu raccontata, che ulteriori persone, diverse da quella che si presentava originariamente. Si presentavano presso il cantiere, lo invitavano a seguirli in un vicolo poco distante ove lo attendeva il primo soggetto che avanzava richieste estorsive.
L’individuo, millantando appartenenza ad ambienti legati alla criminalità organizzata, avanzava una prima richiesta di circa 40-50 mila euro a fronte della serena prosecuzione dei lavori, con una sorta di vera e propria contrattazione veniva concordata una cifra pari a 15mila euro. Decidevo di ottemperare alla richiesta. Preciso che oltre ai lavori in via Monte di Dio la nostra ditta… sta eseguendo lavori presso il Palazzo Maddaloni, anche lavori di ristrutturazione della chiesa e due cantieri erano gestiti in sub appalto”