ROMA – Il vicepremier Matteo Salvini destinatario di una minaccia. Di un avvertimento. Senza se e senza ma. Nella giornata di ieri è stato infatti intercettato un plico anonimo contenente un proiettile. Se ne sono viste tante nel corso degli anni.
La busta indirizzata a Matteo Salvini
Avvertimenti contro politici, magistrati, persone impegnate attivamente contro la criminalità organizzata. Persone probabilmente scomode per certi versi nei confronti delle quali si applica una strategia del terrore per fermare la loro attività. Questa volta, come detto, il plico in questione era indirizzato al ministro dell’Interno Matteo Salvini. È stato il centro meccanografico di Poste Italiane di Sesto Fiorentino ad intercettare il plico, bloccandolo e segnalandolo alle forze dell’ordine. Dopo aver ricevuto l’allarme sul posto è intervenuta una squadra di artificieri dei carabinieri. Con le dovute precauzioni ha ispezionato la missiva scoprendo che la stessa al suo interno portava un proiettile calibro 22 avvolto in carta stagnola.
I dettagli
I mandanti hanno a quanto pare fatto attenzione anche alle più piccole cose. Basta pensare che l’indirizzo apposto sulla busta era composto con ritagli di giornale. Particolare l’intestazione del destinatario: il plico, infatti, era indirizzato a “Ministro duce, Matteo Salvini, Camera, Roma”. La polizia dopo la scoperta ha da subito avviato le indagini per vederci chiaro. Dal canto suo la risposta di Matteo Salvini è stata lapidaria: “Oltre 100 minacce – ha detto – di violenza e di morte sono state inviate contro di me da quando sono ministro. Evidentemente le parole di odio di certa sinistra convincono certe menti malate”. Nessun passo indietro, ovviamente, rispetto a quanto fatto fino ad oggi: “Le stesse – ha concluso il ministro dell’Interno – sicuramente non mi fanno paura. Anzi, mi danno ancora più forza e voglia di combattere criminali di ogni genere”.