Il governo accelera sugli obiettivi da centrare per ottenere le risorse del Pnrr. Prima si riunisce la cabina di regia per fare il punto sull’attuazione del Piano, registrando che per il 2022 sono stati raggiunti 40 obiettivi su 55, mentre “i restanti 15 sono stati tutti avviati e in corso di finalizzazione”, con lo scopo di raggiungerli “nel pieno rispetto dei tempi previsti”.
Poi, il Consiglio dei ministri approva una delle riforme principali nel percorso del Pnrr, ovvero il nuovo codice degli appalti. Con il quale “il Governo mantiene un altro impegno preso con gli italiani”, esulta la premier Giorgia Meloni, dando il via libera a un provvedimento “che permetterà di semplificare le procedure e garantire tempi più veloci. E che rappresenterà anche un volano per il rilancio della crescita economica e l’ammodernamento infrastrutturale della Nazione”.
Tra le principali novità del codice, l’inserimento dell’elenco delle opere prioritarie direttamente nel Documento di economia e finanza; la reintroduzione dell’appalto integrato che potrà avere come oggetto la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori; l’innalzamento a 150 mila euro delle soglie per l’affidamento diretto di lavori da parte delle stazioni appaltanti; il ritorno della figura del “general contractor”, lo stop alla proroga automatica delle concessioni, che impatta soprattutto su quelle autostradali.
A illustrarle dopo il Cdm sono il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, in una conferenza stampa alla quale non può partecipare la presidente Meloni, che decide di presenziare a Civitavecchia ai funerali Nicoletta Golisano, l’amica uccisa domenica scorsa a Roma insieme ad altre tre donne durante una riunione di condominio nel quartiere Fidene.
L’approvazione del Codice degli appalti “è stato un passaggio importante, l’iniziativa più importante da 55 giorni a questa parte, da quando abbiamo giurato come ministri”, afferma Salvini, “perché questo nuovo Codice dovrà tagliare burocrazia, tempi persi, sprechi, creare più lavoro, venendo incontro alle esigenze delle piccole e medie imprese e dei Comuni”.
Il tutto consentendo di “aprire cantieri in tempi più veloci”, continua il leader della Lega, sottolineando altri aspetti ritenuti essenziali: “Non ci sarà più la proroga automatica, di fatto, delle concessioni autostradali. Le recuperiamo e procediamo a nuovi affidamenti”, annuncia, ringraziando “il consiglio di Stato per il lavoro svolto, che ci ha dato spunti assolutamente importanti come l’innalzamento della soglia sotto la quale i Comuni possono procedere con l’appalto in maniera diretta: più dell’80% degli appalti, se questo codice fosse già in vigore, sarebbe più rapido, veloce, efficace e innovativo”.
Secondo il ministro snellire le procedure per gli appalti “è la miglior battaglia alla corruzione e al malaffare che ci possa essere: più breve è l’iter burocratico e rapido l’appalto, più difficile è per il corrotto incontrare il corruttore”. Parole che sembrano rispondere alle perplessità sollevate dall’Autorità nazionale anticorruzione, rispetto alle quali Salvini rivendica “la separazione dei ruoli”.
Gli offre sostegno Mantovano, che attesta “l’assoluta concordanza di intenti” anche con il Consiglio di Stato: “Francamente io tutti questi conflitti non li ho visti, così come non li vedo con Anac”, che all’interno del codice “ha un ruolo assolutamente coerente con la sua funzione”, aggiunge il sottosegretario, rilevando che comunque “resta in piedi tutto il meccanismo di controlli per evitare le infiltrazioni di tipo mafioso”, infine ribadisce uno dei concetti simbolo di questo primo scorcio del mandato governativo, che “si riassume con la formula che il presidente del Consiglio ha indicato fin dal suo insediamento con il discorso alle Camere, e cioè di non ostacolare coloro che hanno voglia di fare”.
Tornando al Pnrr, “la riunione della cabina di regia è servita per un puntuale aggiornamento sulla situazione in vista di un nuovo confronto con la Commissione Europea in programma per la prossima settimana, dopo le numerose interlocuzioni già avute nei giorni scorsi”, spiega palazzo Chigi, sottolineando che “il ministro Fitto come metodo per il futuro ha suggerito di concentrarsi su valutazioni complessive che abbraccino una visione di tutto l’arco di Piano al 2026”.(LaPresse)