Pnrr, ok Ecofin all’Italia: a luglio i primi 25 mld. Draghi: “Motivo di orgoglio”

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Comunicazioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi

BRUXELLES – Ci siamo. Fra poche settimane, probabilmente già a fine luglio, arriveranno i primi soldi del Recovery Plan italiano. Il via libera definitivo al Pnrr da parte dell’Ecofin, il Consiglio Ue dei ministri delle finanze dei 27, “deve essere motivo di orgoglio per l’Italia”, ha detto il premier Mario Draghi. “Il Piano è il risultato della stretta collaborazione che c’è stata all’interno del governo e tra i ministeri. È stato approvato a larga maggioranza in Parlamento, e dopo il pieno coinvolgimento degli enti territoriali e delle parti sociali”.

Oltre all’Italia hanno ottenuto l’ok dell’Ecofin anche Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Slovacchia e Spagna. Il 26 luglio ci sarà un altro Ecofin straordinario per l’approvazione dei piani di Slovenia, Lituania, Cipro, Croazia e forse Irlanda. Ora questi Stati possono iniziare a ricevere un prefinanziamento fino al 13% dell’importo totale dei singoli piani.

L’Italia si aspetta 25 miliardi nelle prossime settimane, fine luglio o massimo inizi agosto, ha detto il ministro dell’economia, Daniele Franco, “tenete presente che i piani approvati oggi comprendono 390 miliardi di fondi, l’Italia con i suoi 191 miliardi è quasi la metà”, ha rimarcato. Sul tavolo dell’Ecofin anche le previsioni di crescita Ue emerse dalle stime estive della Commissione europea, che vedono un netto miglioramento per tutta l’area euro e anche per l’Italia, dove per il 2021 il Pil dovrebbe crescere del 5%.

“Il Commissario Gentiloni ha fatto notare che è la variazione più ampia che si riscontra da vari anni, forse da sempre. Questo è un ribalzo rispetto ai 9 punti persi l’anno scorso – ha detto il ministro Franco -. Facciamo un grande balzo in avanti, ma ce ne restano altri quattro da recuperare”. Ottimo rimbalzo, dunque, ma non bisogna farsi ingannare dai punti percentuali, perché si riuscirà a recuperare il crollo causato dal Covid solo nel terzo trimestre del prossimo anno, ha annunciato Franco.

Mentre alcuni Paesi europei ci riusciranno già entro quest’anno, aveva detto Gentiloni nelle settimane scorse. Per il commissario l’approvazione del piano italiano è solo l’inizio di un percorso che si concluderà nel 2026. “Ogni anno avremo un esame da parte nostra per verificare che i piani siano rispettati e gli obiettivi siano raggiunti”, ha precisato. I bonifici “arrivano da Bruxelles nel momento in cui si raggiungono quegli obiettivi, con quelle cadenze, e penso sia importante che le istituzioni Ue abbiano mostrato di mantenere gli impegni presi”.

L’elaborazione del piano con l’Ue è un impegno che viene da lontano, anche dal governo precedente, stando alle parole di Gentiloni, “ma è altrettanto indubbio che la spinta finale che ci ha consentito di avere qui a Bruxelles la sensazione di avere un piano di alta qualità e di poter dare quindi il nostro via libera è avvenuta nell’ultima fase, grazie anche alla leadership di Mario Draghi nel governo”. La sfida ora si sposta tutta sull’attuazione. Per questa fase “ci vuole spirito di coesione, collaborazione tra tutte le istituzioni, un po’ di quello spirito di coesione che in questi giorni abbiamo tutti celebrato per la magnifica vittoria della nazionale a Wembley”.

E sul risultato italiano agli Europei si è soffermato anche il ministro Franco, al termine dell’Ecofin, accolto da un applauso dai colleghi. Le notizie della vittoria sia agli Europei che all’Eurovision, anche se “non hanno a che fare strettamente con l’economia, possono contribuire a dare fiducia dentro il paese e fiducia nel paese”, ha detto. Un paese come il nostro “che per anni ha avuto un problema di dinamismo, di difficolta di innovazione e di creatività e a volte di carenza di fiducia”. Insomma, ora è tempo di uscire dalle secche della pandemia e cominciare a spendere e investire.

D’altronde le politiche espansive di sostegno “debbano restare, quest’anno soprattutto, ma anche l’anno prossimo”, poi si penserà a rendere gli interventi sempre “più selettivi nel corso del tempo, per concentrarsi sulle categorie e i cittadini più colpiti”, ha spiegato Franco. E ad avviare il dibattito sulle regole di bilancio Ue, dopo la sospensione del Patto di Stabilità. Una riflessione che si aprirà nella seconda parte di quest’anno e andrà avanti l’anno prossimo, in modo che “quando si riparte nel 2023 si riparta con nuove regole”.(LaPresse)

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