BRUXELLES – L’importo definitivo dei piani di ripresa e resilienza può cambiare del 30% in base ai nuovi indicatori economici. A dirlo è la portavoce della Commissione europea, Veerle Nuyts, che nel briefing con la stampa. Quindi anche il piano di ripresa e resilienza dell’Italia, il più alto tra i paesi Ue, potrebbe essere rivisto alla luce delle nuove stime più alte del Pil.
“La sovvenzione è indicativa perché il 30% di essa può essere modificato – ha affermato la portavoce rispondendo a una domanda sul piano italiano -. Il sussidio è stata adottato in un momento di forte incertezza economica, stavamo valutando la sovvenzione finale massima sulla base di dati economici a più lungo termine. Pertanto l’assegnazione dei sussidi previsti dal piano di resilienza e ripresa sarà ricalcolata al più tardi entro il 30 giugno 2022 nell’ottica di stabilire il contributo massimo definitivo per ciascuno Stato membro. E il nuovo calcolo sostituirà la previsione i dati delle previsioni dall’autunno del 2020. E saranno sostituiti da risultati reali in relazione al Pil reale dal 2020 al 2022”. La portavoce ha anche presentanto tre opzioni nel caso in cui l’importo finale fosse inferiore all’importo iniziale. “Ci sono una serie di opzioni – ha spiegato -; si può presentare un piano rivisto che comprende il trasferimento di fondi da altre risorse Ue, ad esempio dal fondo di coesione. Una seconda opzione sarebbe quella di colmare le lacune con fondi nazionali e la terza opzione sarebbe quella di presentare un piano rivisto con una domanda di prestito in qualsiasi momento, fino al 31 agosto 2023. E l’importo massimo per i prestiti sarebbe il 6,8% del Pil lordo nello Stato membro. Se il tetto del 6,8% è stato raggiunto non si può fare domanda per altri prestiti”.
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