NAPOLI – Per tanti è stato un gesto inaccettabile, da condannare. Per l’autore della statuina di Adolf Hitler tra i ‘pastori vip’, Genny Di Virgilio, “solo lavoro”. Sono passate 24 ore da quando la statuina del Fuhrer ha fatto capolino sulla bancarella della bottega presepiale Di Virgilio a San Gregorio Armeno e le polemiche non si sono affatto sedate.
Le istitituzioni
Alla condanna unanime e sgomenta del web, si è aggiunta la lettera del vicesindaco di Napoli Enrico Panini inviata allo stesso Di Virgilio per far rimuovere la statuina: “Trovo del tutto superfluo ricordarle i crimini e le peggiori brutalità di cui questa persona si è macchiata. Crimini e brutalità dolorosamente vive come ferite ancora sanguinanti nella nostra memoria. Che poi nella strada in cui è nata l’antica arte dei presepi, nel cuore della città storica, nella città delle quattro giornate, si possa dare spazio ad un personaggio che rappresenta l’antitesi e la negazione criminale dei valori di fratellanza, accoglienza e tolleranza che sono propri del popolo napoletano, è assolutamente inaccettabile”.
Il dietrofront
Il clamore mediatico, la pubblica indignazione e le richieste istituzionali hanno spinto Di Virgilio a rimuovere le statuine di Hitler e di Mussolini. “Dovesse ricapitare, non lo esporrei. L’ho fatto solo per accontentare la richiesta di un cliente che me l’ha commissionato. Non ho pensato ai risvolti politici o ideologici. L’ho messa per poche ore e poi ritirata. Hitler è presente nei musei delle cere, sui libri di scuola, l’abbiamo studiato tutti. Non ci ho dato peso”. Ed è proprio questo a non placare le polemiche. Il non averci dato peso, l’universale conoscenza dei crimini commessi da Hitler.
Le reazioni
“Sono contento che quella statuetta sia stata tolta da San Gregorio, ma non bisogna sottovalutare certe questioni. In questi giorni centinaia di migliaia di turisti passeranno per quella strada. Mettere quella statuina tra Papa Francesco e Mattarella era uno schiaffo alla storia e alla nostra memoria civile”, afferma il presidente del Pd Napoli Tommaso Ederoclite, tra i primi a denunciare la vicenda.
“E’ un gesto inaccettabile, incomprensibile. Mi riservo di convocare domani i giuristi del nostro comitato provinciale per valutare eventuali azioni. E’ doppiamente grave se accostato al presepe”, così il presidente dell’Anpi Napoli Antonio Amoretti. Quando si rappresenta come se nulla fosse chi ha sterminato milioni di persone, chi ha mortificato la libertà individuale e collettiva di una nazione e di un popolo, chi ha causato la più grande e terrificante guerra della storia bisogna sempre ricordare, puntare i riflettori e augurarsi che non ricapiti più. Per la memoria del passato, per le azioni del futuro deve essere sempre una priorità. La priorità.