Politica e tradimenti: Renzi, Berlusconi e Salvini puntano sul veleno

Foto LaPresse - Stefano Costantino

NAPOLI – E’ durato poco il rispetto personale. Ormai in politica tutto cambia. Velocemente e radicalmente. Matteo Salvini fino a qualche settimana fa diceva che non avrebbe mai attaccato l’ex alleato Luigi Di Maio, per il quale nutriva stima. I tempi sono già cambiati. “Di Maio per un anno si è occupato di crisi aziendali, peraltro senza grandi risultati, poi in una settimana è diventato ministro degli Esteri. O è un genio o un poltronaro, io non giudico lo farà la storia”, ha detto a un comizio.

Ed è lo stesso che accade anche dall’altra parte della barricata. Matteo Renzi, uscendo dal Pd, parlava con termini sereni di rapporto comunque solido, di percorso differente ma di dialogo costante. Anche qui è cambiato tutto in pochi giorni: “Perché ora Italia Viva? Era l’unico momento possibile per fare il nuovo partito, perché Salvini ha fatto il matto e ha reso possibile quello che sembrava impossibile anche a me, l’accordo con i 5S. E quando è stato fatto il nuovo governo è arrivato il momento di fare chiarezza tra il Pd e quelli di noi che non ne potevano più di essere tirati per i capelli: era da almeno sette anni che nel Pd ce ne dicevamo di tutte”. Fuoco amico. Altra storia finita. Male.

Nel centrodestra gli animi non sono da meno. Silvio Berlusconi parla di coalizione unita, di rapporto solido con Salvini. Ma non riesce a non tirare schiaffi: “Con i sovranisti non ci sono patti da fare e sono destinati a restare in un angolo per tutta la durata della prossima legislatura europea. Il sovranismo è un’idea stupida ed è stupido chi ci crede. L’ideologia sovranista ha provocato nel secolo scorso due guerre mondiali, quindi è una bufala da mettere da parte”. Non proprio parole amichevoli.

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