Politiche. Blindati Schifone, Sarracino e i big Sperano Schiano, Topo e Patriarca

I seggi della Lega dipendono dal Nord. In Fi bussolotto pluricandidati

NAPOLI (Francesco Foco) – Napoli e la Campania saranno sottorappresentate in Parlamento rispetto al passato. Per due ragioni. In primis per il taglio dei parlamentari, in seconda battuta perché molti partiti hanno paracadutato all’ombra del Vesuvio dirigenti nazionali non partenopei. Ma chi ha più chance di elezione? Non è facilissimo dirlo ma una previsione si può azzardare. Partiamo dal centrosinistra.
Nel Pd, sondaggi alla mano e tenendo conto della legge elettorale, il Rosatellum, nella quota proporzionale saranno eletti sicuramente i capilista. Cioè Dario Franceschini al Senato, Roberto Speranza e Marco Sarracino alla Camera. Non è scontato che scattino i secondi posti, qualche possibilità in più ci sono nei due collegi alla Camera dove sperano Loredana Raia e Lello Topo. Le altre liste in coalizione devono superare lo sbarramento del 3%: un traguardo che Si-Verdi possono raggiungere portando all’elezione Ilaria Cucchi (Senato) e Francesco Emilio Borrelli (Camera).

In quel del centrodestra la situazione è più complessa. Anche in questo caso dovrebbero avere vita facile i capilista di Fratelli d’Italia: Marcello Pera al Senato, Marta Schifone alla Camera. Quest’ultima è pluricandidata e dunque c’è spazio per i secondi in lista, ovvero Michele Schiano e Luca Scancariello. Molto difficile scatti il terzo in lista in provincia, ma Imma Vietri ci spera. Forza Italia ha candidato in tutti i collegi alla Camera Antonio Tajani e Marta Fascina, così potrebbe scattare anche la numero due Annarita Patriarca. Silvio Berlusconi ha in pugno il Senato, così come Anna Maria Bernini. Spera in un ripescaggio last minute Franco Silvestro, candidato secondo in un collegio e terzo in un altro. Nella Lega molto dipenderà dal risultato al Nord, i riparti proporzionali dipendono dai conteggi nazionali. Ma dovrebbero dormire sonni tranquilli i due capilista Rosaria Borrelli e Severino Nappi per Montecitorio e Gianluca Cantalamessa per Palazzo Madama. Fuori dalle coalizioni ci sono le liste di Azione-Italia Viva e Movimento 5 Stelle. Partiamo dai calendiani-renziani. E’ capolista in tutti i collegi alla Camera Ettore Rosato, in uno dovrebbe scattare. Molto più difficile, invece, il seggio al Senato dove il capolista è Matteo Renzi (candidato anche in altre regioni). Molto difficile che scattino i secondi in lista, anche se Graziella Pagano potrebbe sperare in una ‘doppia elezione’ di Rosato per tornare in Parlamento. Nel Movimento 5 Stelle il capolista nel collegio camerale di Napoli è Giuseppe Conte. Dietro al leader grillino, candidato in altre 3 regioni, c’è Gilda Sportiello che così spera di essere riconfermata. Nell’altro collegio c’è Sergio Costa, la sua elezione non dovrebbe essere un problema. Stesso discorso per Mariolina Castellone, capolista al Senato. Un grande punto interrogativo, invece, i collegi uninominali. Li chi prende un voto in più ce la fa, il Rosatellum dunque premia i candidati di coalizione. Il centrodestra parte avvantaggiato perché unito. Alla Camera potrebbero farcela tutti: Domenico Brescia, Mariarosaria Rossi, Giuseppe Pecoraro, Monica Maisto, Tina Donnarumma, Marta Schifone e Annarita Patriarca (che lascerebbero il seggio sul proporzionale), In ogni caso nel centrosinistra si giocano una partita Luigi Di Maio, Paolo Siani e Sandro Ruotolo. Nei collegi senatoriali la partita è più aperta. Dovrebbe essere blindata Pina Castiello, mentre Valeria Valente e Stefano Caldoro si giocano la partita al fotofinish. Per gli altri difficile fare una previsione.

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