Polverini: “Di Maio non sa gestire due Dicasteri”. Zangrillo: “E’ inadeguato”

In Forza Italia, tutti attaccano il "super" Ministro Luigi Di Maio. Colpevole, secondo i forzisti, di non saper gestire la situazione lavoro e di essere inadeguato al suo ruolo

Foto Omar Abd el Naser - LaPresse

MILANO (LaPresse)“Con la presa di posizione sui riders il Ministro Di Maio già dimostra di non saper gestire due Dicasteri così diversi e impegnativi come quelli del Lavoro e dello Sviluppo Economico. E, soprattutto conferma di non saper fare la necessaria sintesi tra diversi interessi. Non potendo, del resto, confrontarsi con se stesso”. Lo afferma in una nota Renata Polverini, deputata di Forza Italia e responsabile del Dipartimento Lavoro del partito azzurro.

“Dall’Ilva al salario minimo fino alla polemica con Foodora, è evidente che il Ministro ignora sia la complessità dei problemi sia, soprattutto, il prezioso ed indispensabile ruolo delle parti sociali come giustamente gli ha ricordato la nostra Capo Gruppo, Onorevole Gelmini, prosegue.

Bisogna rispettare la libertà d’impresa

“Sarebbe molto più utile, per il bene delle aziende e per quello dei lavoratori, che Di Maio ascoltasse il sindacato e le associazioni datoriali. Per definire una cornice di tutele e garanzie adeguate. Prendendo a riferimento – come sta facendo mi sembra la Regione Lombardia -, le migliori pratiche già messe in campo da aziende come Deliveroo. Che assicurano i propri collaboratori e sembrano disponibili a fare ulteriori passi avanti nel rispetto della normativa vigente”, aggiunge l’esponente di Fi.

“Forza Italia darà il proprio sostegno a queste soluzioni che rispettano la libertà d’impresa senza dimenticare il valore del lavoro come strumento di realizzazione dell’uomo e della donna e di integrazione nella società”, conclude.

Zangrillo: “Emerge l’inadeguatezza di Di Maio”

“Le ultime dichiarazioni di Di Maio dimostrano tutta la sua inadeguatezza”. Lo afferma in una nota Paolo Zangrillo, deputato di Forza Italia. “Le regole le fa il mercato. Quindi se è corretta e pienamente condivisibile la preoccupazione per la tutela dei diritti dei lavoratori occorre anche evitare di favorire quelle condizioni che spingono le aziende a scappare a gambe levate dal nostro Paese. L’amministratore di Foodora non sta ricattando nessuno. Ma sta semplicemente evidenziando come sia importante ascoltare le ragioni delle imprese. Lascia allibiti il fatto che un giovane ministro come Di Maio, nell’epoca dell’economia digitale, non sia capace di leggere il contesto in cui viviamo”, conclude.

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