Pomigliano, prodotti contraffatti venduti sul web. Giro d’affari da un milione di euro

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Boutique del falso

POMIGLIANO D’ARCO – Una vetrina scintillante di orologi, profumi e capi d’abbigliamento griffati, ma tutta fondata sull’inganno. Così si presentava la “boutique del falso” scoperta e smantellata dalla guardia di finanza a Pomigliano d’Arco, dove i militari della compagnia di Casalnuovo hanno posto sotto sequestro oltre 23mila prodotti contraffatti, pronti a inondare il mercato nero e le piattaforme social. L’operazione, coordinata dal comando provinciale di Napoli, ha rivelato un sistema articolato e insidioso, che trasformava un deposito abusivo in un vero centro nevralgico di smistamento. Un luogo non accessibile al pubblico, ma pensato come una vetrina parallela: scaffali ordinati, campioni in esposizione, pacchi pronti alla spedizione. Non un semplice deposito di fortuna, ma una macchina del falso ben rodata, capace di alimentare un commercio illegale dal valore stimato di circa un milione di euro.

Tutto ha avuto inizio con un controllo su strada, apparentemente di routine. Una pattuglia ha fermato un’auto, trovando a bordo una coppia di coniugi italiani, entrambi incensurati, che trasportavano alcuni articoli palesemente contraffatti. Quella scoperta, che poteva sembrare marginale, si è trasformata in un tassello fondamentale per ricostruire un mosaico molto più ampio. Attraverso riscontri, pedinamenti e verifiche incrociate anche in rete, i finanzieri sono riusciti a risalire al cuore pulsante del traffico illecito. Il blitz nel deposito ha tolto ogni dubbio: centinaia di scatole contenenti falsi di lusso, accuratamente confezionati per sembrare autentici. Accanto ai prodotti, gli strumenti del mestiere: materiale da imballaggio, etichette, accessori per rendere le spedizioni rapide e apparentemente “professionali”.

Un’industria parallela del falso, che sfruttava i social network come vetrina globale e la distribuzione a domicilio per aggirare ogni controllo. I due responsabili sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per contraffazione e ricettazione. Rischiano pene severe, mentre la merce sequestrata verrà sottratta in via definitiva al circuito del mercato illegale. Queste operazioni non sono soltanto un colpo al commercio abusivo, ma un passo necessario per tutelare i consumatori, la legalità e le imprese sane che rispettano le regole. Il sequestro di Pomigliano d’Arco rappresenta infatti un nuovo capitolo nella lotta all’economia sommersa, che mina non solo il tessuto commerciale ma anche la sicurezza dei cittadini, ignari acquirenti di prodotti dannosi e privi di garanzie. E ancora una volta, dietro il fascino delle griffe a basso costo, si nascondeva una realtà fatta di frode, illusioni e denaro facile.

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