GENOVA – È stata varata l’ultima campata che completa la struttura del Nuovo Ponte di Genova. Due le parole d’ordine in questo cantiere: “Grande qualità dell’opera realizzata a tempi record e in sicurezza”. Dopo il completamento a febbraio delle 18 pile, Salini Impregilo e Fincantieri insieme nella joint venture Pergenova hanno avviato la fase finale della costruzione della struttura portante, dopo soli 10 mesi dal primo getto delle fondazioni della prima pila a giugno 2019. A illustrare come è stata vinta la sfida di realizzare il nuovo viadotto sul Polcevera, comprimendo i tempi, in poco più di un anno, ma mantenendo come ‘pilastro’ la sicurezza sul lavoro è Francesco Poma, Project Director PerGenova: “Abbiamo puntato su un forte project planning e coordinamento e su una grande collaborazione”. Con il sollevamento del diciannovesimo e ultimo impalcato vengono completati i 1.067 metri di viadotto sul Polcevera saldati in un’unica enorme piastra d’acciaio, tenuta insieme dalle 18 giganti pile di calcestruzzo. Stefano Mosconi, Direttore di Cantiere PerGenova, sottolinea come “a completamento del varo riusciremo a camminare dal versante di ponente a quello di levante, simbolicamente si completa così l’unione delle due sponde”.
I tempi record grazie a una perfetta pianificazione
La chiave per centrare l’obiettivo dei tempi record è stato mettere in parallelo tutti i processi sin dalla progettazione. Mentre era ancora in corso la demolizione del Ponte Morandi, crollato il 14 agosto 2018, in cantiere si stavano costruendo già le nuove pile. La gestione della sicurezza – evidenzia Poma – si è basata sulla “grande collaborazione di tutti gli interlocutori che hanno lavorato sul progetto per portarlo a termine nel minor tempo possibile”. E i lavori sono andati avanti notte e giorno, 7 giorni su 7. “L’attenzione alla sicurezza – spiega Poma – è stata massima da subito e ci ha aiutato anche con il rischio Covid 19, imprevedibile, ma che ci ha trovato subito pronti a reagire come abbiamo fatto, lavorando sulla distanza social”. Ma – aggiunge – “abbiamo lavorato molto anche sulla condivisione e partecipazione delle persone che lavorano in cantiere: perché devono essere loro per prime a proteggere se stesse e i colleghi”. E la testimonianza di due giovani professionisti under 30, Simona Olcese, Controllo Qualità PerGenova, e Francesco Grasso Leanza, assistente junior di cantiere Per Genova, racconta l’impegno per realizzare il Nuovo Ponte come “un’esperienza unica”, resa possibile da un “grande spirito di squadra”.
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