MILANO – Il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione del ponte Morandi, Marco Bucci, ha firmato il decreto per l’approvazione del progetto esecutivo di primo livello di costruzione del viadotto del Polcevera. “Oggi approviamo e firmiamo il decreto che autorizza il passaggio alla fase 2, ovverosia dal progetto definitivo al progetto esecutivo, quindi, vuol dire che abbiamo raccolto tutte le autorizzazioni necessarie per andare avanti e incominciare i lavori”, ha detto Bucci in conferenza stampa accanto, tra gli altri, al viceministro alle Infrastrutture e ai trasporti, Edoardo Rixi.
Il sindaco Bucci firma il decreto
Prosegue poi il sindaco di Genova: “Sottolineo che la priorità del commissario e della struttura commissariale è la sicurezza dei cittadini e di chi lavora. Due componenti fondamentali. Queste priorità numero uno sul resto. Dopo questo viene la priorità di Genova che ha bisogno del ponte e che non può permettersi di stare senza ponte. Il percorso di crescita non deve essere fermato, per cui c’è bisogno del ponte”.
Il via al progetto di costruzione del viadotto
“L’opera – ha aggiunto – deve essere assolutamente significativa dal punto di vista architettonico e artistico, bella, fatta in fretta, costi giusti e fatta nei modi giusti. Questa è la scaletta dei valori su cui ho messo una firma grossa così e su cui ci siamo impegnati. Oggi possiamo dire che, dopo cinque mesi di lavoro, abbiamo raggiunto questo risultato che in genere richiede qualche anno”.
Stanotte inizierà la demolizione della pila 5
“Stanotte iniziamo a tagliare e demolire la pila 5. Il taglio della pila durerà 10-15 giorni ma in parallelo partiranno i tagli delle altre pile, quindi in una ventina di giorni tre pile dovrebbero essere smontate”. Sui metodi di demolizione delle pile, Bucci ha sottolineato: “Verso l’inizio di maggio si procederà o con esplosivo o con demolizione meccanica. Potremmo anche pensare di mandare tutti in albergo prima della esplosione e farli stare lì due o tre giorni in modo avere il tempo di ripulire il tutto”.
(LaPresse)