E’ scoppiata di nuovo la faida a Ponticelli, uno dei quartieri più a rischio del capoluogo partenopeo. A confermarlo è stata l’uccisione di Pietro Emanuele Montefusco, ucciso pochi giorni fa sotto il ponte di via Argine, a pochi passi dalla sua bancarella di rotoli di carta. Il 48enne non era un personaggio di spicco del panorama camorristico della periferia a Est di Napoli. Lo è invece il fratello Salvatore, ritenuto uno delle colonne del clan De Luca Bossa. Secondo i carabinieri a cui sono state affidate le indagini sull’agguato in via Argine, è possibile che Pietro Emanuele Montefusco sia stato ammazzato per colpire Salvatore. Ecco perché la lente di ingrandimento è stata sportata sui De Micco–De Martino, cosca rivale che ha preso sempre più potere da quando il gruppo del ‘Lotto O’ è caduto in disgrazia. Dall’autunno del 2022 il clan De Luca Bossa ha ricevuto una serie di colpi che l’hanno messo in ginocchio. Gli affiliati stanno facendo fatica a riprendersi dopo l’uccisione di Alessio Bossis, che quando venne ammazzato dai sicari nel parcheggio di un centro commerciale a Volla era il reggente della cosca nonostante la sua giovane età (aveva 22 anni quando venne freddato a colpi di pistola) e la retata portata a termine dalle forze dell’ordine circa un mese dopo quando venne catturati i capi e i gregari dei De Luca Bossa, Reale, Rinaldi, Minichini e Casella. Però, il fatto che i De Micco e i De Martino abbiano deciso di portare a termine un agguato così eclatante, culminato con l’uccisione del fratello di un affiliato dal gruppo del Lotto Zero è la conferma delle indiscrezioni che vogliono i De Luca Bossa cercare di rialzare la testa. Infatti molti credono che Salvatore Montefusco sia tra i fautori della rinascita del clan. Ecco perché avrebbe pagato, ricevendo la notizia dell’esecuzione del fratello. Il progetto, però, non si ferma, nemmeno dopo che Pietro Emanuele Montefusco è stato ucciso. Infatti a dare una spinta ulteriore alla rinascita dei De Luca Bossa è la scercerazione di Martina Minichini, figlia di Annarella De Luca Bossa, ritenuta a capo dell’omonima organizzazione criminale. Nel quartiere c’è fibrillazione dopo i ritorni eccellenti. I De Micco e i De Martino le valutano come delle minacce alle porzioni di potere conquistate negli ultimi due anni. Infatti, prima che la cosca del ‘Lotto O’ venisse schienata dal delitto Bossis e dalla retata del novembre 2022, a Ponticelli a detenere il potere erano proprio i De Luca Bossa, con i Bodo e gli ‘XX’ costretti ad accontentarsi delle briciole. Negli ultimi due anni i rapporti di forza si sono ribaltati. Però gli scenari cambiano in continuazione. Il fatto che i De Luca Bossa non siano scomparsi dopo gli scossoni di fine 2022 toglie certezze ai De Micco e ai De Martino. Il loro regno è di nuovo a rischio.