Un pomeriggio a Portici, in via Gaetano Poli. Un 76enne riceve una telefonata da chi si finge un avvocato, annunciando l’arresto del figlio per investimento e chiedendo denaro per la sua liberazione. L’uomo, pur dubbioso, preleva i soldi, ma un’intuizione lo porta a chiedere aiuto. In un bar vicino, nota due carabinieri. Senza dire nulla, avvicina il telefono all’orecchio di un maresciallo. Il militare capisce immediatamente la situazione.
Con un cenno d’intesa, l’anziano e i carabinieri decidono di assecondare i truffatori. L’uomo si dirige verso il luogo stabilito per la consegna dei 1300 euro, seguito a distanza dai militari.
In via Diaz, l’attesa è breve. Arrivano due donne a bordo di una Jeep Renegade, pronte a ritirare il denaro. Lo scambio avviene, ma le manette scattano immediatamente. Le due donne, Maria Lorusso, nata a Genzano di Roma il 14 agosto 2004 e residente a Pomigliano d’Arco, e Arianna Pizzone, nata a Napoli il 29 maggio 2001 e residente a Casoria, vengono arrestate per truffa. Anche un 44enne, che fungeva da palo, viene denunciato. I carabinieri lo hanno bloccato mentre osservava la scena, ignaro della loro presenza.
Il denaro è stato restituito al legittimo proprietario. Le arrestate sono state trasferite in carcere. Le due donne erano già note alle forze dell’ordine per precedenti specifici. Grazie alla prontezza di spirito dell’anziano e all’intervento dei carabinieri, la truffa è stata sventata.