Quasi 900mila persone hanno beneficiato delle misure di contrasto della povertà nel primo trimestre del 2018. La maggior parte risiedono al Sud: nello specifico 7 su 10 dei beneficiari di Rei, Sia e misure regionali integrative. Secondo quanto si legge nell’Osservatorio statistico sul reddito di inclusione, presentato oggi dall’Inps, è già stato raggiunto il 50% della platea potenziale.
“Io faccio un appello a chi parla di reddito minimo: è un fatto molto positivo che in Italia si parli di misure di contrasto alla povertà. Noi con il Rei – ha chiarito Tito Boeri, presidente dell’Inps – abbiamo colmato un ritardo di 70 anni rispetto ad altri paesi. Oggi c’è un reddito minimo ai primi passi ma c’è già: è ancora sottofinanziato ma la platea da luglio salirà a 2,5milioni di persone e 700mila famiglie”.
Anche il premier uscente Paolo Gentiloni ha lasciato una dichiarazione a margine della presentazione: “Il fatto che si siano prese delle misure strutturali è importante. Dopo tre mesi, un periodo brevissimo, si può dire che il Rei funziona. Sappiamo che dal primo luglio vedrà aumentare la platea sia per nuclei che per persone e non stiamo parlando di buone intenzioni. Parliamo di quasi 900mila persone in carne e ossa”. Gentiloni ha spiegato che il Rei “è uno strumento da difendere perché è attivo e funzionale, non mettiamo in campo una misura passiva che fronteggia solo condizioni di difficoltà sociale ma mettiamo in moto un meccanismo positivo e inclusivo. Rivendico anche l’alleanza tra governo, Inps e autorità locali contro la povertà”.