Prato (LaPresse) – Quattro paracadutisti in forza al 183° battaglione Nembo di Pistoia, due residenti a Prato, uno a Pistoia e uno a Pisa, di età compresa tra i 21 e i 44 anni, in servizio di pattugliamento sulle strade di Prato nell’ambito dell’operazione Strade sicure, sono stati messi agli arresti domiciliari dalla polizia con l’accusa di concussione. Secondo le accuse, i parà sarebbero usciti dai percorsi loro assegnati per andare invece nella zona del Macrolotto. Per effettuare controlli a furgoncini guidati da cinesi ai quali avrebbero chiesto soldi in cambio di mancate denunce per irregolarità riscontrate. Le misure cautelari sono state eseguite oggi dalla squadra e firmate dal gip su richiesta del sostituto procuratore Lorenzo Gestri.
Chiedevano soldi in cambio di mancate denunce
I casi contestati agli indagati sono otto, da maggio a luglio. Nessuno dei cinesi ai quali sarebbe stato chiesto del denaro in cambio di mancate denunce si è rivolto alle forze dell’ordine. Alcuni di loro, però, hanno spiegato gli investigatori, si sono confidati con due conoscenti italiani che lavorano in un’azienda della zona e sono stati questi ultimi a segnalare i movimenti sospetti. Da quanto emerso, i cinesi avevano creato una chat nella quale si segnalava la presenza dei militari: “Attenti, ci sono quelli che chiedono soldi”.