NAPOLI – Enrico Letta accelera. L’affaire Napoli, diverso da quello capitolino o di Milano, Bologna e Torino, va risolto il prima possibile. Sono tanti i nodi da affrontare: la scelta del candidato sindaco, il dualismo tra Pd e il governatore Vincenzo De Luca, il perimetro della coalizione, le candidature di sinistra extrapartitiche, come quelle di Antonio Bassolino, Alessandra Clemente e, forse, di Sergio D’Angelo. Per questo motivo il segretario nazionale, dopo l’assmblea di ieri, incontrerà in presenza il segretario metropolitano Marco Sarracino. Un summit a Roma tra martedì e mercoledì a ridosso della convocazione della coalizione che i dem di Napoli faranno partire a breve. Letta, come ha già avuto modo di ribadire in diverse occasioni, ha dato il suo assenso al percorso finora intrapreso dal Pd partenopeo.
Niente primarie, dunque, come vorrebbe Italia Viva e come Letta ha annunciato in altre realtà. Motivo? Nel capoluogo campano il dialogo con il Movimento 5 Stelle va avanti spedito, i grillini sono già al tavolo del centrosinistra nonostante la presenza di De Luca e dei deluchiani. Qualcuno al Nazareno parla, infatti, di ‘laboratorio Napoli’, vista la situazione molto diversa dalla capitale dove c’è la sindaca uscente Virginia Raggi o Milano, dove c’è Beppe Sala. A rafforzare il no alle primarie, poi, c’è anche la posizione di Leu, allergica alla conta pre-elettorale. “Lo scorso anno proprio con l’alleanza con il M5S abbiamo vinto in Comuni dove avevamo perso grazie a Renzi (Giugliano, Pomigliano, Caivano, ndr). Siamo pronti, insieme al gruppo dirigente nazionale, ad individuare un candidato unitario per Napoli insieme ad un nuovo gruppo dirigente locale slegato dalle correnti”, ha spiegato Sarracino in assemblea nazionale. Si parlerà di nomi certo, quello dell’ex ministro Gaetano Manfredi resta in cima alla lista delle preferenze di tutti. Ma non solo di nomi.
Letta non vuole guerre fratricide tra Palazzo Santa Lucia e tutti gli altri. La vicenda Bassolino, poi, non sembra risolvibile. L’ex sindaco non sembra disposto a fare un passo indietro e il Pd nazionale, almeno per ora, non ha fatto granché per favorirlo. Solo Nicola Oddati, la scorsa settimana, ha chiesto a Bassolino di ripensarci e rientrare in coalizione. Oddati, tra l’altro, solo ieri è stato investito di un nuovo compito: sarà responsabile in Italia delle Agorà del Pd, una sorta di forum su tutto il territorio. Cosa andrà a dire, però, Sarracino a Letta? Oltre alle vicende politiche sin qui descritte, il segretario dem porterà all’attenzione del Nazareno la necessità di un piano speciale per il Mezzogiorno, per i Comuni in difficoltà e dunque per Napoli. Lo ribadirà con più forza visto che, proprio sul Sud, il segretario partenopeo è stato citato nella relazione conclusiva di Letta proprio ieri in direzione. Ci sarà spazio, poi, per un punto sulla lista in costruzione. Cronache è in grado di anticipare qualche nome. Oltre ai consiglieri comunali uscenti Salvatore Madonna, Aniello Esposito e Alessia Quaglietta, cercheranno il salto diversi consiglieri municipali. Gennaro Acampora, ad esempio, recordman di preferenza in III Municipalità: potrà contare sull’appoggio di Bruna Fiola. Tommaso Nugnes, assessorino a Soccavo-Pianura. Pasquale Esposito, membro della segreteria provinciale e più volte consigliere a Secondigliano. Nicola Pezzullo, consigliere in I Municipalità, Clementina Cozzolino, votatissima al Vomero-Arenella. Poi un po’ di civismo, come Antonella Loffredo, molto attiva con diverse associazioni del Centro Storico. O Raffaella Guarracino, dirigente del circolo Pd di San Lorenzo. Ci tenterà di nuovo, poi, l’ex consigliere comunale Carlo Migliaccio.