Primarie Pd entro i primi di marzo, allarme sui pacchetti di tessere

Per le primarie Pd la data è in sospeso fra fine febbraio e inizio marzo. E mentre Calenda annuncia il suo sostegno a Minniti e chiede a Martina di fare un passo indietro, Richetti lancia l'allerte sui pacchetti di tessere

ROMA-  Nel Pd arrivano le dichiarazioni di voto per i candidati alla segreteria, ma si diffonde l’allarme per i pacchetti di tessere. La data delle primarie sarà stabilita dalla la commissione congresso, convocata martedì per le 14 al Nazareno. I big, Marco Minniti e Nicola Zingaretti, sembrano propendere per una data più ravvicinata, si parla addirittura dei primi di febbraio. Anche se probabili, per ragioni ‘tecniche’, sembrano essere il 17 o il 24 febbraio oppure il 3 marzo.

Richetti: attenti ai capibastone

Intanto  Matteo Richetti denuncia il rischio che nella prima fase abbiano il vantaggio le “bande organizzate del Pd” perché non è un mistero che nel partito ci sia ancora la brutta tradizione dei ‘capibastone’ detti anche ‘signori delle tessere’ che schiacciano numericamente chi non può permettersi di comprarle. Per questo, in qualità di candidato in corsa, Richetti propone un tesseramento online. Per farlo bisognerebbe agire sul regolamento, deciso dalla direzione. Valeria Fedeli lancia a sua volta una proposta a tutti e sette i candidati (include già Maurizio Martina): “Se nessuno prende il 51% eleggiamo segretario chi ha preso più voti”. Sarebbe questo un modo per dribblare la regola che affida al voto dei delegati in assemblea la decisione finale sul segretario qualora nessun candidato raggiunga la maggioranza qualificata.

Calenda: Martina faccia un passo indietro

“Sostengo Minniti, è il mio candidato. Ma né lui, né Zingaretti, né Martina faranno la differenza. Per le Europee bisogna costituire un fronte più ampio, altrimenti poco cambierà”. Lo ha detto Carlo Calenda intervenendo a ‘Circo Massimo’. “Se nessuno prenderà il 51%, sarà un problema – ha aggiunto – Secondo me sarebbe meglio se Martina rinunciasse alla candidatura alle primarie”. Quanto al destino di Renzi, “se farà un partito suo? Mi sembrerebbe una totale assurdità”, ha concluso.

Gentiloni: con Minniti candidato non cambia nulla

Secondo l’ex premier Paolo Gentiloni, dopo la candidatura di Minniti “non cambia nulla. Credo che Zingaretti ha il tasso di novità maggiore. Minniti è stato un ottimo ministro del mio Governo, così come lo è stato Martina, se si candiderà. Di certo non farò il tifo contro i ministri del mio Governo”. Lo ha detto intervenendo a ‘L’aria che tira’, su La7.

 

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