MESSINA – Il primario di un reparto del Policlinico di Messina ha pensato bene di affiggere un avviso ‘sui generis’ alla porta dello studio ospedaliero in cui esegue le visite quotidiane. Nella lettera si ‘invita’ i pazienti a lavarsi prima delle visite programmate. A cambiarsi la biancheria intima, pulirsi le scarpe dalla terra o altro, prima di entrare. In quanto “lavarsi non cancella importanti indizi utili alla diagnosi, per cui possono procedere tranquillamente a una doccia. Ricordiamo che è sempre apprezzata l’ascella lavata”.
La reazione
L’avviso è stato notato e fotografato da un uomo che aveva accompagnato la madre per una visita. L’uomo l’ha inviato a un’amica che a sua volta l’ha inoltrato alla direzione del Policlinico. L’autore della foto, spiega la donna, non siciliana, nella lettera spedita all’ospedale – ha per pietà omesso di inquadrare la firma del primario che, evidentemente fiero di tanto genio, non aveva invece tralasciato di apporre nome, cognome e ruolo in calce al proprio capolavoro. “Ebbene, vorrei ricordare a tutti voi che il personale medico è, quando in servizio, parificato al ruolo di pubblico ufficiale. Questo non vale solo quando è bene astenersi dall’insultarlo o picchiarlo, come tanti cartelli ci ricordano nei reparti. Un invito alla cura e all’igiene della persona è legittimo, ma è anche possibile farlo con sobrietà, gentilezza e rispetto”.
Il ritegno
“Trovo davvero indecoroso questo modo di fare – ha continuato la donna – perfettamente parificabile all’operato della capotreno di TreNord che qualche giorno fa, dall’altoparlante, ha intimato agli zingari di smetterla di ‘rompere i coglioni’. Non siete ancora a questo livello, al Policlinico di Messina, ma mi pare che poco ci manchi”.