ROMA – A una settimana dalla tirata d’orecchie ai due vicepremier, Giuseppe Conte si prepara ad affrontare il vertice con Salvini e Di Maio in programma questa sera. Lo scorso lunedì il premier pose ai suoi due vice una conditio sine qua non: o la tensione si placa, o ritiro il mio mandato. Questo il succo della sua conferenza indirizzata direttamente al ministro dell’Interno e al ministro del Lavoro, dopo la quale l’atmosfera, per lo meno in apparenza, sembra essersi distesa. Prima dell’incontro con i due leader di Lega e M5S, Conte ribadisce la sua posizione, e anticipa ai suoi colleghi di governo di dover evitare a tutti i costi la procedura di infrazione all’Italia da parte di Bruxelles.
Conte: “Attenzione a sfidare l’Ue“
“Attenzione a sfidare la Commissione europea sulla procedura di infrazione per debito eccessivo“. Lo ha detto oggi Conte, motivando la sua preoccupazione a riguardo.
“Se viene aperta davvero, farà male all’Italia. Non è tanto e solo questione di multa. Ci assoggetterà a controlli e verifiche per anni. Con il risultato di compromettere la nostra sovranità in campo economico: una bella eterogenesi dei fini, per questo governo che è geloso custode dell’interesse nazionale. Senza considerare che potrebbero essere messi a rischio i risparmi degli italiani“
Il messaggio a Salvini
Anche alla luce dei risultati dei ballottaggi delle comunali, il premier prova a “tenere a bada” Salvini, che non perde occasione per rimarcare la sua posizione di vantaggio rispetto al collega Di Maio. La Lega guadagna sempre più terreno, mentre i 5 Stelle sono in piena emorragia di voti. Un quadro che Salvini tiene a sottolineare. Ma in prospettiva della sfida posta dall’Unione Europea, Conte lancia un preciso messaggio al leader del Carroccio. “Non vorrei che una Lega forte del risultato della consultazione europea si lasciasse prendere da prospettive di predominio, e assumesse via via atteggiamenti sempre più strumentali“.
“Se la Lega aspira a capitalizzare il consenso politico, torni al voto”
“La composizione del nostro Parlamento non è cambiata“, afferma Conte dinanzi al predominio politico mostrato da Salvini. “Se la Lega aspira a capitalizzare un consenso politico in un sistema fondato sulla democrazia parlamentare come il nostro, non può che passare da elezioni politiche. Insomma deve assumersi la responsabilità di chiedere nuove elezioni politiche e poi vincerle. Le Europee hanno una logica e prospettive diverse “
“Prima mi davano del grillino, ora del mattarelliano”
Per Conte fare da ago da bilancio tra due vicepremier continuamente in lotta pesa sulla sua missione al Governo. E il premier non nasconde un certo fastidio per il suo nuovo ruolo politico. “Forse nasce dal fatto che ho intercettato la voglia del Paese di uscire da queste diatribe continue. O forse perché cerco di additare gli interessi generali. È singolare che in campagna elettorale mi dessero del grillino, schierato con Di Maio. Adesso mi accusano di essere “mattarelliano”. Tra l’altro, essere in sintonia col capo dello Stato è un onore“, ha detto.
Minibot: molte criticità tecniche
Conte ha toccato anche la questione minibot, proposta della Lega già bocciata dal presidente della Bce Mario Draghi e dal ministro dell’Economia Giovanni Tria.
“E’ una proposta mai portata a Palazzo Chigi. E siccome ha implicazioni di sistema, mi aspettavo che correttamente mi fosse portata per esaminarne insieme aspetti e contenuti“. “Lo strumento di soluzione deve essere adeguato rispetto all’obiettivo. Ci sono molte criticità anche tecniche: se i crediti della PA non sono certificati non sono neppure pagabili. Siccome non possono costituire una moneta parallela non c’è l’obbligo di accettarli come mezzo per estinguere un’obbligazione. E chi li accetta, ragionevolmente vorrebbe scontare il fatto di prendere in carico un’attività parzialmente liquida che non frutta interesse. Il risultato è che finirebbero per essere negoziati sotto la parità. E lo sconto rispetto all’euro sarebbe una misura del rischio di uscita del Paese dalla moneta unica“, spiega.
Obiettivo numero uno: evitare la procedura di infrazione
“Una procedura per debito eccessivo va evitata. Esporrebbe l’Italia a uno spread difficilmente controllabile. E a fibrillazioni dei mercati finanziari che, in caso di declassamento da parte delle agenzie internazionali di rating, renderebbero più difficile al governo collocare il nostro debito sui mercati“, continua il premier.
“Ecco perché occorre unitarietà di intenti e chiarezza di obiettivi. Quando si fa un negoziato bisogna avere nitido il risultato da raggiungere, e mantenersi lucidi e tenaci. Non posso e non voglio assumermi la responsabilità di esporre il sistema-Paese a rischi inutili“.