CATANIA (gt) – I primi a parlare saranno Angelo Siino e Giuseppe Ferone. Nomi di peso. Ex affiliati di una mafia che fu, ma che continua ad essere al centro delle cronache giudiziarie. I due collaboratori di giustizia testimonieranno al processo a carico di Mario Ciancio Sanfillipo. Ieri mattina per l’imprenditore ed editore del quotidiano La Sicilia di Catania udienza lampo, anzi di smistamento. Individuata l’aula ‘libera’, munita di vide collegamento, l’iter giudiziario riprenderà il 26 aprile. Il business-man, difeso dai legali Giulia Bongiorno e Carmelo Peluso, è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Al processo sono costituiti parti civili Libera, il comune di Catania e i familiari del vicequestore aggiunto Giuseppe Montana, assassinato da Cosa nostra nel luglio del 1985, rappresentati dall’avvocato Goffredo D’Antona. Fra due settimane i pm Antonino Fanara e Agata Santonocito interrogheranno i pentiti Ferone e Siino. Il primo probabilmente riferirà sui presunti rapporti tra l’imprenditoria di Catania e l’organizzazione mafiosa. Relazioni sostanzialmente basate su due correnti: le tangenti sugli appalti e gli affari ‘condivisi’. Il secondo, invece, dovrebbe riferire su una presunta visita ‘intimidatoria’ di un boss nella redazione del giornale di Ciancio.