Mediaset chiede la risoluzione del contratto Premium con Vivendi

Milano – Nuovo step nella vicenda giudiziaria che vede contrapposte Mediaset con la controllante Fininvest e il gruppo francese Vivendi. Cambia la richiesta del Biscione nel processo civile in corso a Milano sul mancato acquisto della piattaforma Premium da parte della media company d’oltralpe: Mediaset ha chiesto la risoluzione e non più l’esecuzione del contratto. La variazione è stata formalizzata nella prima udienza, slittata al 12 marzo.

Sono state avanzate richieste di memorie aggiuntive 

Il giudice del Tribunale di Milano Daniela Marconi ha dato il tempo alle parti di depositare i documenti. Le due società di Cologno non chiedono più quindi l’esecuzione del contratto (siglato con Vivendi nel 2016 e poi stoppato dalla media company francese, che prevedeva uno scambio paritetico di azioni tra le capogruppo del 3,5), ma la sua risoluzione per inadempienza e il contestuale risarcimento. E la nuova richiesta da parte del gruppo di Cologno Monzese è legata anche al fatto che Mediaset recentemente ha venduto a Sky la piattaforma tecnologica di Premium e nella primavera ha firmato un accordo sui contenuti relativo ai canali di trasmissione.

A questo punto anche Mediaset Premium, controllata da Mediaset tramite Rti, potrebbe entrare a pieno titolo come parte nella causa in cui per il mancato acquisto è stato chiesto a Vivendi un risarcimento di circa 3 miliardi.

La controversia giudiziaria vede su opposti fronti le due società, oltre che per il mancato acquisto della società di pay tv, anche per le accuse di tentata scalata da parte della media company transalpina al gruppo italiano.

Nel frattempo, il gruppo del Biscione e Vivendi potrebbero comunque avviare una nuova trattativa al fine di raggiungere un accordo stragiudiziale. Ma l’ipotesi di un accordo “non risulta ci sia” finora, a quanto appreso da fonti legali.

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Proprio il tentativo di scalata da parte di Vivendi è al centro anche di un’inchiesta penale coordinata dal pm Silvia Bonardi e dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale.

La richiesta di altri sei mesi è stata avanzata dal pubblico ministero in quanto si è in attesa degli esiti di alcune rogatorie

L’inchiesta era scattata a metà dicembre 2016 in seguito al mancato acquisto da parte di Vivendi della pay tv. Fininvest e Mediaset avevano presentato un esposto sostenendo che i francesi avrebbero creato ‘ad hoc’ le condizioni per far scendere il titolo del Biscione. Per poi lanciare la scalata a prezzi di sconto assieme allo scambio azionario del 3,5% tra Vivendi e Mediaset.

Il Biscione ha vinto un round a colpi di carte bollate contro il gruppo francese 

Il tribunale di Milano ha dato ragione a Mediaset rigettando l’istanza di sospensione delle due delibere dell’assemblea degli azionisti del 27 giugno scorso, impugnate da Simon Fiduciaria, società a cui Vivendi ha conferito il 19,19% della sua quota (pari al 30% circa) di Mediaset. La fiduciaria aveva fatto ricorso contro l’esclusione dall’esercizio del diritto di partecipare e votare all’assemblea della compagnia, giudicando la scelta un abuso di diritto.

A Piazza Affari intanto il titolo Mediaset martedì ha chiuso in negativo: registrando -1,49% e portandosi a 2,718.

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