La Procura antidoping chiede 8 anni di squalifica per Magnini

L'atleta si difende: "L'accusa è mossa su fatti che ho sempre smentito e ri-smentito"

Foto Claudio Furlan / Lapresse

ROMA (LaPresse)“La mia anima ribolle perché questa indagine è vergognosa. E perché la conclusione, che la Procura antidoping ha fatto propria su fatti che ho circostanziatamente smentito e ri-smentito, è l’essenza dell’ingiustizia più evidente”. Si sfoga così Filippo Magnini. Il tutto dopo la pesante richiesta di squalifica di otto anni da parte della Procura antidoping Nuoto Italia.

L’ex nuotatore azzurro offre il suo punto di vista sulla vicenda

“Il 2 ottobre scorso (8 mesi fa!) la prima convocazione della Procura antidoping. Mai prima d’allora, in 20 anni di carriera sportiva ai massimi livelli, era mai comparso il binomio Magnini-doping se non per, e nelle, mille battaglie contro il doping alle quali ho prestato la mia immagine e la mia anima”, scrive sul suo profilo Instagram.

“Poi – continua – una prima audizione il 30 ottobre nella quale ho dato puntuale e totale riscontro ai Procuratori Antidoping sui fatti rilevati dalla Giustizia ordinaria penale. Per la quale non sono mai stato indagato e che comunque ha prosciolto la mia posizione. Non avendo mai indicato il mio nome nelle sue richieste di giudizio. Poi una seconda audizione (sei mesi dopo la prima!) nella quale la Procura antidoping mi ha interrogato sugli stessi identici fatti di 6 mesi prima. Anche in questo caso ho risposto e ribattuto punto per punto ogni pretesa contestazione”.

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