ROMA – Secondo il Consiglio di Stato è “illegittima” la nomina di Michele Prestipino a capo della procura di Roma. Il giudice amministrativo respinge l’appello di Prestipino e del Consiglio superiore della magistratura contro il ricorso vinto davanti al Tar del Lazio dal procuratore capo di Firenze Marcello Viola, candidato al vertice della procura di Piazzale Clodio nel pieno della bufera seguita al caso Palamara e uscito perdente.
Si attende la decisione
Si attende ora la decisione di Palazzo Spada su un altro candidato, il procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi: anche lui dopo la corsa al vertice dell’ufficio giudiziario della Capitale, ha presentato ricorso al Tar del Lazio e lo ha vinto. Il 13 maggio il Consiglio di Stato affronterà gli appelli presentati da Prestipino e dal Csm contro la decisione del tribunale amministrativo.
La riesamina
Comunque vada, Palazzo dei Marescialli dovrà riesaminare il profilo, o i profili, a cui i giudici hanno dato ragione e deliberare con una nuova votazione del plenum, per indicare la persona destinata a guidare Piazzale Clodio. Dopo la sentenza Lo Voi, riprenderà dunque l’iter in Csm cui spetta sempre la valutazione finale: le candidature verranno riesaminate, alla luce delle sentenze.
Il 4 marzo del 2020, il plenum del Csm scelse Prestipino come procuratore capo di Roma, dopo una delle stagioni più difficili di sempre per Palazzo dei Marescialli, la cui autorevolezza era stata messa a dura prova dalla bufera seguita all’inchiesta di Perugia sul pm Luca Palamara e sui presunti accordi sottobanco legati alle nomine. Prestipino ebbe la meglio al ballottaggio su Francesco Lo Voi, 14 voti contro 8, e la nomina arrivò dopo dieci mesi di vacanza dal pensionamento di Giuseppe Pignatone, il cui ruolo, come procuratore facente funzioni, era stato coperto proprio dall’allora capo della Dda romana.
(LaPresse/di Alessandra Lemme)