Promettono raccomandazioni in cambio di denaro, 3 indagati

Accusati di aver millantato la possibilità di garantire aiuti nei concorsi per vigili del fuoco e finanzieri in cambio di soldi

MARCIANISE (gt)- Dicevano di avere gli agganci giusti per favorire, in cambio di denaro, i candidati nei concorsi per entrare nei corpi della guardia di finanza e dei vigili del fuoco. Ed invece si trattava di contatti che millantavano. È il tema dell’indagine condotta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere che ha smantellato una presunta rete di raggiri. Nelle scorse ore è stata dichiarata conclusa l’attività investigativa preliminare e il pubblico ministero Gerardina Cozzolino a breve valuterà se avanzare o meno per gli inquisiti la richiesta di rinvio a giudizio. Gli episodi contestati si sarebbero verificati tra il 2020 e il 2021.

A ‘mediare’ tra le persone disposte a pagare per superare, illegalmente, il concorso, sarebbe stato un 51enne di Recale: si tratta di Alessandro Pepe. Stando alla tesi della Procura, quando venne a conoscenza che un giovane aveva superato la prova selettiva del concorso per le fiamme gialle, si sarebbe attivato per contattare la sua famiglia dicendole che per andare avanti nella procedura era necessaria avere la giusta raccomandazione e che lui aveva contatti con i vertici della guardia di finanza. A dare sostegno alla sua tesi entra in gioco, afferma l’accusa, Paride Bizzarro, 68enne, che conferma il prospetto di Pepe. Per concretizzare questa raccomandazione era necessario sborsare 50mila euro. La famiglia paga, ma la candidata al concorso risulta idonea ma non vincitrice . Cosa succede? I genitori dell’aspirante finanziere pretende che la somma venga restituita. Poco dopo però la graduatoria scorre e la giovane entra nel corpo: a questo punto Bizzarro prova a recuperare la somma. E per rendere il tutto più credibile la famiglia viene contattata da Domenico Di Maio, 48enne marcianisano, che si spaccia per l’alto ufficiale che ha aiutato la figlia. Nell’indagine viene approfondito anche un altro caso, che riguarda il concorso per i caschi rossi. Bizzarro viene allertato che c’era la famiglia di un ragazzo pronta a pagare da Alessandro Piccirillo, 69enne di Portico di Caserta. La somma per l’operazione che viene sborsata stavolta è di 30mila euro ma il candidato non riesce a vincere la procedura. Agli indagati, da ritenere innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile, viene contestato il reato di traffico di influenze illecite. Di Maio risponde soltanto di sostituzione di persona. Sotto inchiesta anche i familiari dei ragazzi che avevano partecipati ai concorsi. Tra i legali impegnati nel collegio difensivo degli indagati, gli avvocati Salvatore Gionti e Alessandro Sparaco.

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