CASERTA- I cinque pronto soccorso pubblici della provincia di Caserta sono in ginocchio. Mancano i medici, lo studio di settore appena pubblicato parla di 41 camici bianchi in meno rispetto alla dotazione prevista. E il piano per assumerli prevede un numero troppo basso per riempire i posti vuoti. La Campania è senza personale sanitario a causa di una fuga inarrestabile che non si riesce a fermare, né tantomeno a rallentare. Sebbene il fenomeno interessi tutta Italia, in regione mancano almeno 400 medici soltanto nei Pronto soccorso. Secondo i dati forniti da Anaao-Assomed nel 2027 ne mancheranno addirittura 800 nei Dipartimenti di Emergenza Urgenza campani e ben 4200 in tutto il Paese. Sono numeri drammatici. Ne mancano a Napoli 1 Centro (60), a Napoli 3 Sud (45), a Caserta (41) nei cinque pronto soccorso di Caserta, Marcianise, Aversa, Sessa Aurunca e Piedimonte Matese. Caso a parte quello privato convenzionato di Castelvolturno. La carenza maggiore si registra all’Asl di Salerno (84) dove le carenze organiche, che persistono da tempo in molti reparti, interessano non solo i medici ma anche gli infermieri. Tra azienda sanitaria ed azienda ospedaliera il buco conta in totale 1116 medici e 391 infermieri. L’attuale cronica carenza di personale è stata aggravata altresì dal blocco delle assunzioni che, continuando per anni, ha determinato non solo l’interruzione del regolare reclutamento di personale sanitario ma anche l’innalzamento della sua età media. Tale gobba pensionistica sta incidendo ora in maniera significativa soprattutto per quei profili di cui già si lamentava un’importante carenza, come gli infermieri. Nei Pronto soccorso però l’emergenza non riguarda solo i medici: il periodo di Ferragosto è critico anche per le ferie degli infermieri e le nuove disposizioni antiCovid per accedere all’interno dopo le disposizioni dell’Asl. Il caso limite è quello di Aversa: turni di notte nei reparti con i medici in reperibilità. Al Moscati di Aversa infatti è accaduto che nell’unità operativa complessa di Medicina Generale manca la copertura per sette turni fino al 27 agosto. Motivo: mancano medici dirigenti. Dopo aver chiesto alla direzione sanitaria aziendale l’assegnazione di personale dirigente gli unici a dare l’ok sono stati quattro nefrologi. All’appello però mancavano dirigenti per coprire altri sette turni. L’unica scelta possibile a quel punto è stata quella di prevedere i turni di notte con i medici di reperibilità. Un ripiego e un tour de force per quanti sono stati inseriti nell’ordine di servizio firmato dal direttore sanitario del Moscati Stefania Fornasier. Alla fine ad essere stati precettati sono stati i medici dirigenti De falco, Miglietta, Falzarano, Criscuolo, Zinno, Graziani, Amelia. Alcuni sono stati chiamati a coprire più di un turno. La situazione del personale medico nel mese di agosto è spesso difficile per via delle ferie ma in alcuni anni vista la carenza di personale di fondo rasenta livelli inaccettabili da sopportare per gli stessi camici bianchi. La novità dal primo agosto per i presidi ospedalieri non è soltanto la mancanza di personale ma anche le nuove disposizioni aziendali determinate all’andamento delal curva di contagio da Covid. Disposizioni che in realtà contemplano sia la lotta al Coronavirus che alle sindromi simil influenzali che in estate si stanno riaffacciando sul proscenio sociale. La novità maggiore però riguarda comunque i pronto soccorso: “Per tutti i pazienti si dovrà provvedere all’effettuazione di test rapidi antigenici. Il problema principale rdel pronto soccorso del capoluogo resta sempre quello dell’affluenza. A fronteggiare la situazione ci sono pochi medici. Per superare il periodo di Ferragosto in cui maggiormente si concentrano le ferie del personale, sono stati reclutati a rotazione gli specialisti di altre branche per dare una mano all’emergenza. Una situazione che sta sfiancando i medici coinvolti nel turnover forzato.
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Pronto soccorso, mancano 41 medici in 5 sedi
Spunta pure il caso infermieri: sono pochi e le assunzioni previste non basteranno