Proroga ai balneari, tutti scontenti

Ok del governo al Dl Infrazioni: le concessioni andranno a gara nel 2027, quelle in corso valide fino a settembre dello stesso anno

Foto LaPresse - Massimo Paolone

CASERTA – Le concessioni balneari andranno a gara entro giugno 2027, quelle attualmente in corso invece saranno valide fino al settembre dello stesso anno. I concessionari che eventualmente subentreranno dopo le gare dovranno versare un indennizzo economico ai precedenti titolari. Il Consiglio dei ministri ha varato il Dl Infrazioni, che contiene anche le tanto attese norme sulle concessioni demaniali che riguardano coste marittime, laghi e fiumi per finalita’ turistico-ricreative e sportive. Del testo di discute da mesi. Le concessioni precedentemente erano state prorogate dall’esecutivo fino al 31 dicembre 2024, ma il Consiglio di Stato aveva valutato la proroga illegittima chiedendo di procedere subito con le gare. La collaborazione tra Roma e Bruxelles, fa sapere Palazzo Chigi, ha consentito di trovare un punto di equilibrio tra la necessita’ di aprire il mercato delle concessioni e l’opportunita’ di tutelare le legittime aspettative degli attuali concessionari. L’Ue commenta tramite la portavoce per il Mercato interno, Johanna Bernsel: “La Commissione europea accoglie con favore la decisione dell’Italia sul caso delle concessioni Balneari. Cio’ fa seguito a scambi costruttivi attraverso i quali la Commissione e le autorita’ italiane hanno raggiunto un’intesa comune sul quadro legislativo della riforma alla luce del diritto dell’Ue, con una soluzione completa, aperta e non discriminatoria che copra tutte le concessioni da attuare entro i prossimi tre anni”. Insorgono le opposizioni e le associazioni dei consumatori che parlano di presa in giro che in sostanza non modifichera’ nulla e chiedono a Bruxelles di non ratificare il provvedimento del governo. “Il provvedimento legislativo adottato dal Consiglio dei ministri sulle concessioni demaniali marittime vigenti non ci soddisfa perché prevede la messa a gara delle aziende”, affermano Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe/Confcommercio e Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba/Confesercenti.
Erano altre le aspettative generate dalle dichiarazioni, degli esponenti dell’attuale Governo, sull’esclusione del settore dall’applicazione della Direttiva Bolkestein.
“Registriamo, con profondo rammarico, che il provvedimento non ha visto il coinvolgimento, non solo della categoria, ma, anche e principalmente degli Enti concedenti, (Regioni e Comuni), che esercitano, da decenni, le funzioni amministrative in materia.
Riteniamo che sia interesse di tutti, non solo degli imprenditori balneari, una riforma organica della materia che salvaguardi le aziende turistiche attualmente operanti, frutto dell’attività e dei sacrifici di migliaia di famiglie di ‘onesti lavoratori’ che hanno costruito un modello di balneazione attrezzata efficiente, di qualità e di successo che il mondo ci invidia. Riteniamo, poi, sia interesse di tutti che questa questione non sia oggetto di strumentalizzazioni politiche ma, piuttosto, di un serio e obiettivo dibattito pubblico”, hanno concluso.
È certo, comunque, che le associazioni continueranno a battersi con forza e determinazione a tutela dei diritti, riconosciuti anche dal diritto europeo, degli operatori attualmente operanti e “per evitare che sia distrutto o snaturato il modello di balneazione attrezzata italiana fondato, prevalentemente, sul lavoro dei concessionari, non soltanto nel loro interesse, ma, soprattutto, del nostro Paese”.
Il documento, inoltre secondo Marcello Giocondo del Sib Campania, “scarica sui sindaci la responsabilità di applicare o meno la proroga delle concessioni al 2027 aprendo a infiniti contenziosi, per non parlare della discrezionalità, sempre sulle spalle dei primi cittadini, di imporre le demolizioni delle strutture pre-esistenti al vecchio concessionario, a sue spese, in caso di nuova assegnazione e dell’assist offerto ai grandi capitali. Si scatenerà una guerra senza precedenti”. I balneari hanno annunciato che consegneranno al Governo un documento “e magari questa volta qualcuno a Roma capirà che non si può fare sempre e solo campagna elettorale, ma che, per il bene comune, occorre mettere da parte le ideologie”.

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