HONG KONG – Continuano le proteste a Hong Kong, in un sempre più crescente clima di tensione. La Cina ha accusato i manifestanti di aver vandalizzato il Parlamento di Hong Kong, colpevoli dunque di “gravi azioni illegali” che “calpestano lo stato di diritto“.
Proteste a Hong Kong: ieri altri 50 feriti
Ieri un gruppo di attivisti ha occupato il palazzo del Consiglio legislativo per diverse ore, dopo essersi separato da una protesta pacifica. Sono intervenuti centinaia di poliziotti, che hanno usato gas lacrimogeni per liberare l’edificio.
Anche nella giornata di ieri bilancio dei feriti è molto alto. Sono oltre 50 i feriti, tre dei quali sono in gravi condizioni.
Alla luce di questo ulteriore atto provocatorio da parte dei manifestanti, Pechino ha esortato la città a indagare su quella che viene definita la “responsabilità criminale dei trasgressori violenti“.
Perché si protesta
Le proteste a Hong Kong sono state scatenate da una controversa legge di sulle estradizioni. Sono cominciate a giugno, ma hanno raggiunto il loro culmine nel giorno del 22esimo anniversario del passaggio dell’ex colonia britannica da Londra a Pechino. Secondo alcuni critici, la legge in questione potrebbe essere utilizzata per inviare dissidenti politici da Hong Kong alla Cina continentale.
I manifestanti hanno ora ampliato le loro richieste per includere il rilascio di tutti gli attivisti detenuti e le indagini sulla presunta violenza della polizia.
Hanno inoltre espresso preoccupazioni generali sull’influenza di Pechino sull’erosione dello stato di diritto e dei diritti speciali del territorio.
La governatrice Carrie Lam: “Nessuna amnistia ai manifestanti”
La governatrice di Hong Kong, Carrie Lam, ha condannato quello che lei ha definito “l’uso estremo della violenza” da parte dei manifestanti. Quella di lunedi è stata una scena che “rattrista e sconvolge molte persone“.
“Spero che la comunità sia d’accordo con noi sul fatto che sia giusto condannare questi atti violenti che abbiamo visto“.
Ha fortemente negato di poter essere accusata di non aver risposto alle richieste dei manifestanti. Il governo, ha affermato “non ha risposto ad ogni richiesta richiesta a causa di buoni motivi“. La concessione di un’amnistia a tutti i manifestanti, ha aggiunto, non sarebbe “conforme allo stato di diritto“.
In un evidente avvertimento ai manifestanti, la Lam ha detto che le autorità di Hong Kong avrebbero “perseguito eventuali atti illegali” compiuti dai manifestanti.