NAPOLI – La tappa Potenza-Napoli non è stata come tutte le altre. Al di là della neutralizzazione a causa della caduta di circa 30 corridori, la politica è entrata a gamba tesa nel Giro d’Italia, con chiaro riferimento al genocidio in atto in Palestina. La presenza di bandiere della Palestina su tanti balconi della città e, ad un paio di chilometri dall’arrivo, l’invasione della strada da parte di due manifestanti con kefiah, proprio davanti al gruppo che stava per arrivare al traguardo. Sbucano sul tratto di strada quando sono convinti di vedere passare i ciclisti del team israeliano Israel Premier Tech, che cercano di fermano con un tubo, ma incrociano l’olandese Van Der Hoorn e il francese Palemi che riescono a restare in sella. Dei due, l’uomo è stato trascinato fuori da un addetto alla sicurezza ed è stato portato in Questura dov’è stato denunciato. Atti di protesta contro la partecipazione alla corsa rosa della squadra Israel Premier Tech che viene identificata come un chiaro simbolo di propagandare nello sport e fuori dal Medio Oriente il governo israeliano.
