CASERTA – Una candidatura istituzionale e non di partito, questo lo spirito che anima il presidente della provincia Giorgio Magliocca, che si ricandiderà alla guida dell’ente della Saint Gobain dopo la vittoria ottenuta, contro il favore dei pronostici, nell’ottobre del 2017. Una ricandidatura frutto del lavoro fin qui svolto e che il presidente Magliocca intende continuare con il consenso degli amministratori locali. “Credo di aver raggiunto risultati molto positivi in questi quattro anni e su questi risultati gli amministratori dovranno esprimere la loro opinione”.
Presidente quale è stata la sfida più importante affrontata in questi anni?
Sono stati anni difficili. Abbiamo ereditato una provincia con 180 milioni di euro di debiti e un dissesto che impediva all’ente di occuparsi delle materie di propria competenza, come strade e manutenzione scolastica. Avevamo una Provincia, soprattutto, che aveva perso il suo peso istituzionale anche nei rapporti con i comuni del territorio e con le altre istituzioni, come Prefettura e Regione.
Oggi che si appresta a ricandidarsi che Provincia lascia?
Una provincia che è uscita dal dissesto e che è riuscita a mettere in campo una azione di programmazione importante. Abbiamo avuto la possibilità di bandire un concorso per la copertura di oltre 60 posti dell’organico amministrativo, riprogrammato l’offerta scolastica per renderla omogenea su tutto il territorio provinciale, e garantito l’ammodernamento della rete viaria provinciale che era dissestata. Siamo riusciti perfino ad essere all’avanguardia sulla manutenzione dei ponti.
In che senso?
Nel senso che al mio insediamento l’amministrazione non conosceva neanche il numero dei ponti di proprietà dell’Ente. Prima del disastro del ponte Morandi, che ha acceso i riflettori sul tema della manutenzione infrastrutturale avevamo insediato una commissione di docenti universitari per analizzare i nostri ponti e oggi abbiamo una mappatura che ci ha consentito di programmare la manutenzione e mettere in sicurezza i cittadini che usano le nostre strade.
Fin qui il lavoro fatto. La sua ricandidatura nasce, però, sotto auspici diversi da quelli del 2017: dal candidato dei partiti a candidato di un’area più vasta moderata, è corretto?
E’ corretto ed è più di una decisione ‘di comodo’. La mai candidatura è una candidatura istituzionale voluta dai rappresentanti del fronte ‘moderato’ provinciale costituito, oltre che da me, dalle forze del consigliere regionale Giovanni Zannini, dell’assessore regionale Nicola Caputo e di Luigi Bosco. E’ una posizione che stavo maturando da tempo è che si è concretizzata quando ho incontrato il governatore Vincenzo De Luca nel pieno della campagna elettorale per il capoluogo. In quel momento, anche su suo impulso, si è concretizzato il percorso di un fronte moderato che reclama spazio anche al livello nazionale
Caserta che anticipa i tempi?
Diciamo che Caserta ha l’opportunità di essere un laboratorio politico per tutto il paese.
Crede di poter vincere con il sostegno dei moderati, questa sfida?
Credo che gli amministratori dei 104 Comuni della Provincia, dovranno scegliere sulla base dell’attività amministrative portata avanti in questi anni e credo che apprezzeranno il lavoro svolto.