Provinciali a Caserta, pronte 2 liste per Magliocca

Il Pd “fa ammuina” ma è improbabile che Graziano e Oliviero sfidino De Luca

Il presidente della Provincia di Caserta Giorgio Magliocca

CASERTA – Lo schieramento a sostegno di Giorgio Magliocca per la corsa alla presidenza della Provincia prepara due liste. L’altro ieri sera il presidente uscente si è incontrato al Grand Hotel Vanvitelli con Luigi Bosco (vicecoordinatore di Noi Campani), l’assessore regionale Nicola Caputo di Italia viva e i consiglieri regionali Maria Luigia Iodice (Noi Campani), Vincenzo Santangelo (Iv) e Giovanni Zannini (Moderati). Oggetto del summit, organizzare la raccolta di firme per lo schieramento: servono 150 firme per la candidatura del presidente e 70 per le liste, ognuna composta da 10 uomini e 6 donne. L’orientamento è di candidare gli amministratori dei Comuni più grandi, ma di inserire in lista anche 3 o 4 consiglieri dei centri sotto i 3000 abitanti. L’accordo fra i moedrati sarà proposto anche per l’ambito dei rifiuti e l’ente idrico. Una tempesta in un bicchiere d’acqua: così si possono definire le presunte resistenze del Pd alla candidatura di Magliocca alla presidenza della Provincia. Ufficialmente, il partito, con il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero e l’ex consigliere Stefano Graziano, sarebbe l’unica componente del tavolo di centrosinistra a opporsi al nome dell’esponente di Forza Italia: sono apertamente a favore i gruppi di Zannini, Bosco e Caputo, tutti e tre presenti all’incontro di martedì a Napoli con il deputato Piero De Luca. Per Magliocca c’è però un’investitura importante: è stato il governatore Vincenzo De Luca a indicarlo come candidato alla presidenza, dopo averlo convocato pochi mesi fa. Tanto è vero che il presidente della Provincia ha fatto campagna elettorale per Carlo Marino (vicinissimo a De Luca) alle Comunali di Caserta e pochi giorni prima del ballottaggio ha dichiarato pubblicamente il suo sostegno al sindaco uscente. E a questo punto appare assai difficile che Oliviero e Graziano possano opporsi alle indicazioni di De Luca. Entrambi sono in ottimi rapporti con il governatore: il primo guida l’assemblea regionale e il secondo, con la prossima scadenza del mandato dei vertici del consorzio Asi di Caserta, rischia di ritrovarsi fra poco con un pugno di mosche in mano e certamente non è nelle condizioni di sfidare De Luca. Anche perché attualmente ricopre l’incarico di consulente del presidente (“Esperto in materia di Analisi e programmazione economica degli interventi inerenti alle Reti ed Infrastrutture di interesse strategico regionale”) e riceve una cospicua indennità per questo motivo. Un’ulteriore circostanza che rende molto improbabile una vera ribellione.

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