Putin in Cina al summit Sco. Accolto da Xi Jinping, discute rapporti con gli Usa e possibili mediazioni

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Vladimir Putin e Xi Jinping

PECHINO – Vladimir Putin è stato accolto da Xi Jinping in Cina, dove è giunto in occasione del summit dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco). Mentre le trattative su una via d’uscita dalla guerra in Ucraina sembrano in stallo, con l’ipotesi di un faccia a
faccia fra Putin e Volodymyr Zelensky che pare sempre più lontana, Putin si rivolge a Oriente. Con Xi, che lo ha salutato con una calorosa stretta di mano, ha discusso anche del vertice di Ferragosto con Donald Trump tenutosi in Alaska. “Sono stati discussi i nostri contatti
con gli americani”, ha riferito il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov. La Sco è composta da 10 membri a pieno titolo, cioè Russia, Bielorussia, Cina, India, Iran, Kazakistan, Kirghizistan, Pakistan, Tagikistan e Uzbekistan. Originariamente concepita come contrappeso all’influenza degli Stati Uniti in Asia centrale, l’organizzazione iniziale ha acquisito quattro nuovi membri con l’aggiunta dell’India
e del Pakistan nel 2017, dell’Iran nel 2023 e della Bielorussia nel 2024.

La riunione è sotto osservazione per le posizioni che potrebbero emerge- re: innanzitutto c’è stato un riavvicinamento India-Cina, con Xi che ha detto che “sono partner di cooperazione” e “non rivali”, e secondo Ria Novosti, al summit in Cina Recep Tayyip Erdogan potrebbe offrire a Putin la mediazione della Turchia. Dopo il vertice di Anchorage era emerso che ci sarebbe potuto essere un bilaterale fra Putin e Zelensky, al quale si sarebbe nel caso potuto aggiungere Trump. Poi questa ipotesi si è sempre più allontanata, con Mosca che ha ripreso a martellare l’Ucraina con massicci raid notturni – l’ultimo ha lasciato senza corrente elettrica oltre 29mila persone nella regione di Odessa – e ha
continuato a ripetere le sue posizioni di sempre: un incontro con Zelensky non è escluso ma va preparato bene, bisogna risolvere le radici del conflitto e in ogni caso se si arrivasse a un accordo andrebbe affrontata la questione della legittimità di Zelensky.

Donald Trump, in un’intervista al Daily Caller, ha definito a questo punto improbabile un bilaterale fra Putin e Zelensky, mentre ha detto che
“un incontro trilaterale potrebbe verificarsi”. L’inquilino della Casa Bianca ha poi espresso la disponibilità a fornire jet Usa come garanzia
di sicurezza per Kiev: “Se potessi fermare tutto questo e far volare un aereo ogni tanto, sarebbero soprattutto gli europei, ma noi, noi
li aiuteremmo. Loro ne hanno bisogno, e noi li aiuteremmo se potessimo fare qualcosa”, ha detto. Per quanto riguarda la situazione sul
campo, intanto, lo Sta- to maggiore delle forze armate dell’Ucraina ha smentito Mosca: “in 3 anni e mezzo di aggressione su vasta scala da
parte del Cremlino, la sua campagna offensiva ‘stagionale’ si è conclusa praticamente con un nulla di fatto”, ha affermato Kiev dopo che
sabato il capo di Stato maggiore russo Valery Gerasimov ha sostenuto che da marzo la Russia ha conquistato oltre 3.500 chilometri quadrati di territorio ucraino. E per l’Ucraina ha lanciato un appello Papa Leone XIV dall’Angelus: “E’ tempo che i responsabili rinuncino alla logica
delle armi e imbocchino la via dei negoziati e della pace, con il sostegno della comunità internazionale”, ha detto. Nel frattempo nuove accuse dalla Russia all’Italia. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, in un’intervista a RT ha affermato che in Italia è imposto dall’esterno l’o- dio verso tutto ciò che è russo e che la russofobia causa problemi nella stessa Repubblica.

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