È cominciata la settimana che porterà all’avvio dei Mondiali di calcio in Qatar, e l’argomento è entrato anche all’interno del G20 in corso a Bali, in Indonesia, dove sono intervenuti i massimi vertici del calcio e dello sport mondiale. Alla vigilia dell’avvio della competizione il pensiero non può non andare all’Ucraina, dove dal 24 febbraio è in corso una guerra. Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, ha invitato Russia e Ucraina a mettere in atto un cessate il fuoco di un mese durante i Mondiali, un evento che sarà visto da circa 5 miliardi di persone in televisione in tutto il mondo. “Il mio appello a tutti voi è di mantenere un cessate il fuoco temporaneo per un mese per tutta la durata della Coppa del Mondo”, ha detto durante un pranzo con i leader del G20. In alternativa, ha proposto alcuni corridoi umanitari “o qualsiasi cosa che possa portare alla ripresa del dialogo come primo passo verso la pace”.
Lo sport deve unire, e l’evento sportivo più importante e seguito del mondo deve essere occasione di distensione. Su questo tema è intervenuto il presidente del Cio, Thomas Bach, sottolineando che l’obiettivo fondamentale delle Olimpiadi, l’altro grande evento più seguito al mondo insieme con i Mondiali, è “riunire il mondo intero in una competizione pacifica, senza alcuna discriminazione”.
“Abbiamo condannato e sanzionato il governo russo in un modo senza precedenti per questa palese violazione della Carta Olimpica. Stiamo sostenendo gli atleti e i membri della comunità olimpica ucraina ovunque con tutta la nostra solidarietà. Ma in contrasto con le troppe altre guerre e conflitti nel nostro mondo, riguardo a questa guerra alcuni governi hanno iniziato a decidere quali atleti sarebbero stati autorizzati a partecipare a competizioni sportive internazionali e quali no”, ha sottolineato Bach. “Se lo sport diventa in questo modo solo un altro strumento per raggiungere obiettivi politici, lo sport internazionale andrà in pezzi. Lo sport olimpico ha bisogno della partecipazione di tutti gli atleti che accettano le regole, anche e soprattutto se i loro Paesi sono in conflitto o in guerra. Il nostro ruolo è chiaro: unire il mondo e non approfondire le divisioni”, ha aggiunto il presidente del Cio.
Proprio sull’unità tra le nazioni che può e deve essere veicolata dallo sport, e in particolare in questo periodo dal calcio, verte la campagna della Fifa ‘Football Unites the World’, che si svolgerà durante la Coppa del Mondo. Hassan Al-Haydos, Alisson Becker, Karim Benzema, Lucy Bronze, Didier Drogba, Giulia Gwinn, Kakà, Robert Lewandowski, Carli Lloyd, Édouard Mendy, Lionel Messi, Neymar, Emmanuel Petit e Cristiano Ronaldo hanno tutti contribuito al video di lancio, che evidenzia la speranza, la gioia e la passione che contraddistinguono lo sport più globale. “Il calcio unisce le persone come nient’altro e la Coppa del Mondo sarà una celebrazione di quell’unità e passione per il gioco che amiamo così tanto”, ha concluso Infantino.
di Claudio Maddaloni