ROMA – Il viaggio dell’Italia destinazione Qatar 2022 parte con il piede giusto. Quello di Berardi e di Immobile che regalano agli azzurri la vittoria contro l’Irlanda del Nord per 2-0, quanto serve per avviarsi verso un cammino evitando al minimo trappole lungo il percorso.
Il ‘rinascimento’ del Paese da punto di vista emotivo, come auspicato dal presidente della Figc, Gabriele Gravina, dopo la mancata qualificazione azzurra ai mondiali del 2018, è ancora in piena fase di allestimento ma la nazionale di Mancini, nonostante gli oltre quattro mesi senza partite, viaggia a ritmo record (23/mo risultato utili consecutivo) mantenendo nel vuoto del ‘Tardini’, seppur a tratti, la sua fisiononmia e la sua anima e raggiungendo un altro piccolo primato che farà felice il ‘Mancio’.
Solo due ct nella storia azzurra sono stati imbattuti nelle prime 15 partite interne della propria gestione. Si tratta di Enzo Bearzot e Marcello Lippi, due tecnici campioni del mondo. Chissà se non possa essere questo un segno del destino. La sfida contro l’Irlanda del Nord ha confermato lo stato di forma di Berardi e soprattutto contribuito a spezzare in azzurro il tabù con il gol di Immobile.
La Scarpa d’Oro era a secco con la Nazionale dal novembre del 2019 e la sua rete, quella del raddoppio ha di fatto rigenerato il bomber, festeggiato dai compagni. Al di là del successo non è stata una Italia brillantissima: una volta messo in discesa il risultato nel primo tempo, nella ripresa ha subito in maniera eccessiva il ritorno dei nordirlandese limitandosi a gestire le energie anche in vista degli altri due impegni contro la Bulgaria e Lituania.
Non c’era quella lucidità e fluidità dei tempi recenti, probabilmente i mesi senza giocare insieme hanno influito. E sono risuonate le parole di capitan Chiellini che alla vigilia ha parlato di un po’ di ruggine da sfilarsi di dosso. Restano però tre punti, un primo mattoncino per costruirsi un futuro sereno. Mancini conferma l’undici della vigilia e sceglie dal primo minuto Locatelli regista, con Pellegrini preferito a Barella. Immobile al centro dell’attacco, con Berardi e Insigne ai lati.
Il tecnico della formazione nordirlandese Baraclough opta per la difesa a 4, in avanti spazio a Whyte e Magennis. Gli ospiti partono forte, facendo un pressing alto che mette nei primi minuti in difficolta l’Italia nella costruzione del gioco. Ma agli azzurri ci vuole poco per capire come cercare di scavalcare il muro nordirlandese optando per tagli in verticale e affondi sulle fasce e al 13′ trova subito il vantaggio.
Dopo uno squillo di Immobile che si sgancia bene in aria concludendo però con un tiro strozzato, è Berardi a fare centro: l’esterno del Sassuolo sfrutta un lancio di Florenzi, entra in area e solo davanti al portiere calcia la palla sotto la traversa dopo aver fintato il cross.
I nordirlandesi non reagiscono allo svantaggio
La rete facilita il compito degli azzurri, subito alleggeriti psicologicamente e in grado di giocare con meno ansie gestendo il match, liberi di sviluppare il proprio palleggio e allargare il gioco sugli esterni alti. In almeno tre occasioni l’Italia ha la possibilità in pochi minuti di raddoppiare prima con Immobile su palla perfetta di Berardi disinnescata dal portiere in uscita e poi con Emerson e Florenzi autore di una conclusione potente con palla di poco sopra la traversa.
La superiorità degli azzurri viene premiata al 38′
A fare centro è Immobile che si sblocca in nazionale dopo un lungo digiuno formando una rete delle sue tutta di corsa e potenza: su una ripartenza la Scarpa d’oro entra in area in piena velocità e conclude sul primo palo con un tiro secco che sorprende il portiere. L’esultanza rabbiosa del biancoceleste fa capire quanto pesava all’attaccante questa prolungata assenza con il gol in azzurro.
Era dal novembre del 2019 contro l’Armenia che non faceva centro. Nella ripresa l’Italia prova a giostrare la manovra senza troppe accelerazioni e ne approfittano gli ospiti che prendono coraggio e campo iniziando a farsi pericolosi. Serve un doppio intervento di Donnarumma su un errore di locatelli per arginare il tentativo sotto porta di Whyte.
Il ct azzurro non è contento dei suoi, c’è un po’ di sufficienza nel palleggio e un calo di concentrazione che vuole che si recuperi in fretta. La squadra azzurra fatica a mantenere palla, si affida solo ai contropiede e allora il Mancio opera subito i cambi inserendo Barella per Pellegrini, poi Chiesa e Spinazzola per Berardi ed Emerson e Grifo e Pessina per Insigne e Locatelli.
L’Italia si è limitata gestire e controllare, senza affondare troppo e senza mai rischiare troppo (un tiro alto di Lafferty da ottima posizione all’85’ per una cattiva gestione della palla nella costruzione dal basso). Per iniziare a tornare a respirare una seppur lontana atmosfera Mondiale va bene anche così.(LaPresse)