Quartieri Spagnoli, setaccio sulla movida: pugno di ferro su abusivismo e igiene, chiuso un locale

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NAPOLI – Una notte di controlli a tappeto, un segnale forte per riaffermare la legalità nel cuore pulsante della movida partenopea. Nella serata di venerdì scorso, il labirinto di vicoli dei Quartieri Spagnoli è diventato il teatro di un’operazione interforze ad alto impatto, orchestrata dalla Questura di Napoli per garantire sicurezza e rispetto delle regole in una delle aree più frequentate e complesse della città. Un’azione sinergica che ha visto scendere in campo gli agenti della Polizia di Stato dei Commissariati Montecalvario, San Giovanni-Barra e Poggioreale, affiancati dai militari della Guardia di Finanza e dal personale specializzato dell’ASL Napoli 1 Centro.

Il bilancio dell’operazione, mirata a contrastare tanto la microcriminalità quanto l’illegalità diffusa tra le attività commerciali, è significativo e descrive un quadro di irregolarità diffuse. Il primo fronte di intervento è stato quello del controllo su strada. Gli operatori hanno identificato 38 persone: tra queste, ben 9 sono risultate avere precedenti di polizia, un dato che accende nuovamente i riflettori sulla tipologia di frequentatori che gravitano nell’area durante le ore notturne. Anche i veicoli sono finiti sotto la lente delle forze dell’ordine: su due auto controllate, una è stata immediatamente sottoposta a sequestro amministrativo. Sono state inoltre contestate due violazioni al Codice della Strada, una per la mancanza dei documenti di circolazione e l’altra, particolarmente insidiosa, per l’esercizio abusivo della professione di tassista, un fenomeno che sfrutta la grande affluenza di turisti e avventori.

Ma il setaccio delle autorità si è concentrato con particolare rigore sul tessuto commerciale che anima la movida dei Quartieri. Ben 11 esercizi sono stati ispezionati e per molti di essi la notte si è conclusa con pesanti sanzioni. Le non conformità più gravi hanno riguardato la violazione delle normative HACCP, il protocollo fondamentale che garantisce la sicurezza e l’igiene degli alimenti. Cucine, depositi e laboratori sono stati passati al vaglio, portando alla luce carenze che hanno fatto scattare sanzioni amministrative per un importo complessivo di 6.333 euro.

L’illegalità si manifestava anche all’esterno dei locali: ben 5 titolari sono stati multati per occupazione abusiva di suolo pubblico, una pratica che sottrae spazio ai pedoni e contribuisce al disordine generale. Il provvedimento più severo, tuttavia, è stata la sospensione immediata di un’intera attività commerciale, disposta a causa delle gravissime condizioni igienico-sanitarie riscontrate dal personale dell’ASL, ritenute un potenziale pericolo per la salute pubblica.

Emblematico, infine, il sequestro di circa 15 chilogrammi di pane. Un alimento base, ma che in questo caso era completamente “fantasma”: privo di qualsiasi etichettatura che ne attestasse la rintracciabilità e, per di più, conservato in condizioni non conformi. Un prodotto senza storia né garanzie, pronto a finire sulle tavole di clienti ignari. L’operazione di venerdì sera non è un episodio isolato, ma la conferma di una strategia di tolleranza zero volta a restituire piena vivibilità e legalità a un pezzo storico e vitale di Napoli.

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