ROMA (LaPresse) – Ci sono 4 fermi per l’agguato in cui una donna, Fortunata Fortugno, lo scorso 16 marzo, è stata uccisa con un colpo di pistola alla testa. Ciò, mentre era appartata con Demetrio Lo Giudice, che rimase ferito ad una spalla, a bordo di un’autovettura. In uno spazio a ridosso del torrente Gallico, a Reggio Calabria. L’operazione, denominata ‘De Bello Gallico’ è scattata nella notte, su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. Con gli investigatori della Squadra Mobile della Questura reggina che hanno eseguito 4 fermi di indiziato di delitto. L’indagine della Polizia di Stato di Reggio Calabria ha consentito di individuare l’esecutore materiale dell’omicidio.
Gli uomini, tutti italiani, sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di omicidio e tentato omicidio pluriaggravati anche dal metodo mafioso. Associazione mafiosa, detenzione e porto in luogo pubblico di armi da fuoco clandestine. Danneggiamento aggravato mediante esplosione di colpi di arma da fuoco, furto aggravato e detenzione illegale di segni distintivi e oggetti in uso ai Corpi di Polizia
Fondamentali, ovviamente, per la risoluzione del caso sono state le immagini acquisite dagli impianti di videosorveglianza pubblici e privati. Nonché le attività di intercettazione ambientale locale e veicolare.
Demetrio Lo Giudice, reggino di 53 anni, già coinvolto nell’operazione ‘Eremo’, è ritenuto elemento di spicco dell’omonima cosca di ‘Ndrangheta. Già sottoposto alla misura della Sorveglianza Speciale.
Il 16 marzo scorso i killer si sono avvicinati all’auto sulla quale si trovava la coppia ferendo l’uomo al braccio e colpendo la donna alla testa per poi allontanarsi repentinamente. Inutile la corsa al pronto soccorso dell’Ospedale Riuniti da parte dell’uomo per salvare la vita alla donna.