ROMA – “I tecnici non possono pensare di sostituire la politica. Se dopo 39 anni di vita parlamentare vedo l’ex presidente della Bce a Palazzo Chigi e magari un tecnico valentissimo al Quirinale, posso chiedermi se si tratta di una fisiologia normale di una democrazia che funziona, o se c’è qualcosa che non va?”. Così il senatore Pier Ferdinando Casini a ‘la Repubblica’ sul Quirinale, e dopo la rielezione di Sergio Mattarella dice di non avere “rimpianti” di sentirsi “sollevato”.
“Quando ho visto che la ridda di ambizioni personali di chi dovrebbe solo servire il Paese è diventata prevalente – afferma – ho fatto un passo indietro e ho detto: viva Mattarella”.
“In politica ci sono sempre le montagne russe – dice – ho sempre avuto la convinzione che alla fine sarebbe prevalsa una soluzione diversa. E tra queste, Mattarella è di certo la migliore”. L’unico principio che “mi stava a cuore era la credibilità del Parlamento e della politica. Si è molto discusso del mio profilo Instagram, dove ho scritto durante le votazioni: ‘La passione politica è la mia vita’. Volevo affermare che se la politica è in crisi, è certamente colpa della politica, ma anche che in nessuna parte del mondo si è ipotizzato di cambiare le cose con strumenti diversi dalla politica. Il fatto che tra i principali candidati alla Presidenza non ci fossero parlamentari, ad eccezione della Presidente del Senato e del sottoscritto, è il segno devastante della subalternità di una politica marginalizzata. Ma vado oltre”.
(LaPresse)