Oggi il centrodestra proverà a forzare la mano votando compatto su un proprio nome. In cima alla lista delle ipotesi c’è il nome del presidente del Senato Casellati. E’ quanto trapelato dal vertice di ieri sera. “Ho avuto mandato di esplorare tutti i profili – aveva dichiarato ieri dopo il vertice il leader della Lega Matteo Salvini – adesso vado e chiamo. Conto ci saranno passaggi risolutivi domani”. Intanto si è consumato anche un incontro in tarda serata dei leader del centrosinistra: si sono visti Letta, Conte e Speranza, mentre per domani alle 8.30 è convocata una riunione delle delegazioni di Pd, M5s e Leu per “decidere la reazione se il nome della Casellati sarà confermata dal centrodestra”.
E in un tweet il vicesegretario del Pd, Peppe Provenzano ha scritto: “Meglio ribadire”, ovvero che nel caso il centrodestra dovesse mettere sul piatto il nome della Casellati, non vi sarà riscontro positivo. “Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato, insieme all’opposizione, contro i propri alleati di governo – ha scritto Letta – sarebbe un’operazione mai vista nella storia del Quirinale. Assurda e incomprensibile. Rappresenterebbe, in sintesi, il modo più diretto per far saltare tutto”.
Ipotesi Frattini
E prima ancora il centrodestra aveva fatto trapelate il nome di Franco Frattini, facendo ulteriormente irrigidire Pd e Iv, nome già ampiamente bocciato nei giorni scorsi. “Siamo tornati al via, un nome già fatto e sul quale abbiamo già abbondantemente espresso le nostre perplessità – hanno replicato dal Pd con le capogruppo Malpezzi e Serracchiani -. L’indecoroso show di chi ha scambiato l’elezione del presidente della Repubblica con le audizioni di X Factor dimostra una sola cosa: bisogna far scegliere il presidente direttamente ai cittadini. Stanno ridicolizzando il momento più alto della democrazia parlamentare. Usare il presidente del Consiglio di Stato Franco Frattini, una carica istituzionale così autorevole, per spaccare la maggioranza di governo è un segno evidente che non c’è la volontà di trovare una soluzione per il Quirinale. Non possiamo spaccare la coalizione con il centrosinistra, salterebbe anche il governo”.