CITTA’ DEL VATICANO – L’endorsement della Cei al Mattarella bis, fatto a due giorni dalla sua rielezione, è stato una finestra sulle speranze della Chiesa per il Colle.
Da Papa Francesco in giù, è tutto un elogio al Capo dello Stato, pilastro stabile in un momento incerto. Di questo aveva bisogno l’Italia, osserva il Pontefice: “In questi tempi caratterizzati dalla pandemia, in cui si sono diffusi molti disagi, specialmente nell’ambito lavorativo, ed è aumentata, insieme con la povertà, anche la paura, che porta a chiudersi in se stessi, il suo servizio è ancora più essenziale per consolidare l’unità e trasmettere serenità al Paese”, scrive dopo i risultati dell’elezione.
Per l’intero arco del Pontificato, Sergio Mattarella è stato un alleato per Bergoglio, completamente in linea con la sua politica. Di “spirito di generosa disponibilità” parla Francesco, che prega perché il presidente “possa continuare a sostenere il caro popolo italiano nel costruire una convivenza sempre più fraterna e incoraggiarlo ad affrontare con speranza l’avvenire”.
Festeggiano i vescovi, che sottolineano come Mattarella sia “sempre stato garante attivo e rigoroso” dei “valori di libertà e di solidarietà contenuti nella Carta costituzionale”.
L’Azione Cattolica Italiana ringrazia il Capo dello Stato “per la disponibilità a svolgere un secondo mandato, contribuendo così al superamento di una pericolosa paralisi istituzionale”. AC si aspetta dall’arena però uno scatto di reni: “Se la politica diventa come in queste ultime settimane un continuo gridare e gareggiare, uno scontrarsi su tutto e in ogni momento, ne soffrono le istituzioni e soprattutto ne soffrono i cittadini che hanno diritto a una classe dirigente capace di ricercare e proporre insieme reali soluzioni ai tanti problemi dell’Italia”, denuncia l’associazione.
La richiesta dell’Azione Cattolica è quasi un manifesto politico. In cima all’agenda ci sia la “coesione sociale e una transizione energetica ed ecologica più giusta per il Paese”, ma anche più “attenzione per i nostri ragazzi e per i nostri adultissimi che più di altri pagano la durezza e le incertezze di questo nostro tempo”. Ridare centralità alla scuola, rilanciare l’economia, ridurre la disoccupazione. “C’è bisogno di un impegno organico e adeguato in favore della famiglia e delle giovani coppie” e il gap tra Nord e Sud, “coniugando rigore e solidarietà”.
di Maria Elena Ribezzo