Quirinale, Mattarella premia 33 eroi civili: dal pensionato all’ex portiere di serie A

Dai 92 anni di Enrico Capo ai 23 di Andrea Mucci. Sono trentatré le onorificenze al Merito della Repubblica Italiana che il presidente Sergio Mattarella ha conferito a cittadine e cittadini che si sono distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità, del diritto alla salute e dei diritti dell'infanzia

Foto Marco Alpozzi / LaPresse

ROMA – Dai 92 anni di Enrico Capo ai 23 di Andrea Mucci. Sono trentatré le onorificenze al Merito della Repubblica Italiana che il presidente Sergio Mattarella ha conferito a cittadine e cittadini che si sono distinti per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l’attività in favore dell’inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità, del diritto alla salute e dei diritti dell’infanzia. Venti donne e tredici uomini. Per tutti loro l’appuntamento al Quirinale è fissato per il prossimo 29 novembre alle 11 quando si terrà la cerimonia di consegna.

Storie di vita di tutti i giorni e di persone che si sono messe al servizio della comunità senza chiedere nulla in cambio. Nel marzo 2021, agli albori della campagna vaccinale, il pensionato 91enne Giancarlo Dell’Amico offrì la sua dose alla madre di un ragazzo disabile che tramite un appello su un giornale locale chiedeva di poter essere vaccinata per scongiurare il rischio di contagiare il figlio. “Sono contento che con la mia azione ho fatto emergere il problema dei caregiver, che giustamente poi sono stati considerati soggetti che dovevano avere la precedenza”, spiega a LaPresse. C’è chi come Daniela Di Fiore, insegnante dei piccoli ricoverati nel reparto di oncologia pediatrica del Policlinico Agostino Gemelli di Roma, il vaccino sarebbe disposto a farlo anche “una volta al mese” pur di stare insieme ai ragazzi che segue. Un premio che giudica “eccessivo” perché alla fine “faccio solo il mio lavoro che è anche la mia passione”.

Anche quando indossava i guantoni da portiere Astutillo Malgioglio ha sempre lavorato con i ragazzi disabili con la sensibilità che lo ha sempre contraddistinto. Una sorta di ‘mosca bianca’ nel mondo del pallone. “Ho iniziato a 19 anni, quindi sono oltre 40, e ancora oggi quando una persona mi chiama vedo sempre la figura di Cristo: hanno bisogno e io sono lì a disposizione. Anzi, forse sono più io ad aver bisogno di loro che loro di me”, argomenta. A dicembre 2020, nel pieno della pandemia, invece, il libraio triestino Gaspare Morgante, insieme alla moglie Laura Terdossi, si è inventato un’iniziativa di lettura al telefono per fare compagnia a quanti vivono in condizioni di solitudine, soprattutto anziani. Un’iniziativa che prosegue, in modo gratuito, grazie a oltre venti volontari. “Noi abbiamo solo avuto l’idea”, si schernisce. Alcuni dei premiati infine hanno messo a repentaglio la loro vita per salvare quella di altri. E’ il caso di Mamadou Fall, cittadino senegalese dal 2006 in Italia che, nel luglio scorso, intervenne per difendere una donna e i suoi due nipoti minorenni da una aggressione con martello di un uomo con problemi psichici a Follonica nel grossetano. “Ovviamente questo riconoscimnto mi riempie di piacere ma non me lo aspettavo – dice- quello che ho fatto lo trovo normale, naturale”. Trentatré eroi civili accomunati anche dall’umiltà.

di Andrea Capello

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