NAPOLI – Pioggia di schede bianche, prevedibile fumata nera. L’elezione del presidente della Repubblica passa dalla necessaria trattativa tra centrodestra e centrosinistra sul successore di Sergio Mattarella e, nel caso di convergenza su Mario Draghi, sul prossimo governo. Giornata frenetica ieri per i leader di partito che si sono incontrati per tentare di raggiungere un accordo. In queste ore tutto e niente valgono allo stesso modo. Il passo indietro fatto da Silvio Berlusconi ha aperto la strada del dialogo tra destrorsi, sinistrati e grillini, ma non ha dipanato la matassa, anzi. L’interlocuzione tra il ‘Capitano’ e il premier ha ingarbugliato ancora di più i fili delle trattative. Stando ai retroscena, Draghi sembrerebbe più che interessato a sedere al Quirinale. Tanto da mettere all’angolo Salvini dicendogli: “Mi ritenete all’altezza o no?”. Difficile rispondere e garantire al premier il supporto di tutte le forze politiche senza essersi prima confrontato con gli altri leader, da qui gli incontri successivi, il primo con il segretario dem Enrico Letta, definito positivo, poi quello con il presidente del M5S Giuseppe Conte privo di comunicazioni postume. Sarà perché i pentastellati sembrano i più restii a convergere sul premier, sarà perché i gruppi grillini non sono compatti e qualcuno punta ad un Mattarella bis, sarà per il timore che l’elezione di Draghi porti ad elezioni anticipate. Fatto è che solo oggi dopo ulteriori incontri, il quadro inizierà ad essere meno nebuloso. Intanto il tavolo di centrodestra servirà a Giorgia Meloni e Fdi a capire se gli alleati convergeranno sul nome dell’ex magistrato Carlo Nordio o percorreranno la strada della mediazione con i pentapiddini. Fatto è che l’auspicio è che oggi non si replichi con la pioggia di schede bianche. Una mossa ritenuta necessaria in assenza di un nome ampiamente condiviso oltre che utile ad aprire il dialogo tra centrodestra e centrosinistra come ha spiegato la senatrice campana del Pd, presidente della commissione parlamentare di inchiesta sul Femminicidio Valeria Valente (a sinistra). “Sono consapevole della grande responsabilità che abbiamo come grandi elettori – ha detto – Come gruppo Pd faremo il possibile per eleggere un presidente della Repubblica autorevole, super partes e il più possibile condiviso. La scelta di votare scheda bianca – ha evidenziato Valente – è un segnale di apertura al dialogo con le forze di centrodestra che fanno parte della maggioranza di governo, anzi, con l’intero centrodestra (unica forza destrorsa all’opposizione è Fdi ndr)”. Intanto dopo la rinuncia del cavaliere, gli azzurri aspettano il tavolo tra Fi, Lega e Fdi per capire quale sarà il prossimo passo con la speranza di non dover scegliere se schierarsi con Salvini o con la Meloni. “Il presidente Berlusconi ha ancora una volta dimostrato peso e valore politico – ha sostenuto il senatore e coordinatore regionale campano Domenico De Siano (a destra) – Oggi (ieri per chi legge ndr) dopo la riunione fatta con parlamentari e rappresentanti delle Regioni di Fi abbiamo deciso di votare scheda bianca. Siamo in attesa che si riunisca il tavolo di centrodestra per decidere insieme le prossime mosse”.
Quirinale, Valente: ‘bianca’ segnale di dialogo alla destra
La parlamentare dem: “Uscirà un nome autorevole e super partes”