Quirinale, voto ai tempi del Covid con gel e matita monouso. E alla Camera spunta Scilipoti

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse Elezione Presidente della Repubblica Nella foto: Piazza Monte Citorio e la Camera dei Deputati

ROMA – Comunque vada, l’elezione del tredicesimo presidente della Repubblica sarà ricordata nella storia della politica italiana, perché segnata dal Covid. A Montecitorio si entra per fasce orarie, 50 grandi elettori alla volta alla sinistra della presidenza e ci si accomoda negli scranni vuoti, indipendentemente dalla propria appartenenza politica.

Quando arriva il proprio turno, il deputato, il senatore o il delegato regionale chiamato a esprimere il voto si avvicina alla cabina elettorale e si igienizza bene le mani sotto l’occhio vigile dei commessi parlamentari. Poi ognuno riceve una scheda e una matita monouso. La scheda va nella classica ‘insalatiera’ che raccoglie i voti e la matita deve essere infilata in un cesto posto nell’angolo dell’aula per poi essere sterilizzata.

L’uscita, obbligata, è alla destra della presidenza, secondo il percorso dettato dalla pandemia. Tutto procede in un’atmosfera abbastanza silenziosa, insolitamente disciplinata. I grandi elettori, chiamati a indossare le mascherine Ffp2 su naso e bocca, e in possesso almeno del green pass base, non hanno molto tempo per dialogare tra loro. In Transatlantico, però, resistono i classici capannelli. E anche i ‘caminetti’ restano accesi ma, di certo, senza troppi assembramenti.

Però non c’è solo l’incubo Covid a segnare questa votazione per il nuovo capo dello Stato. C’è spazio pure per alcuni episodi all’insegna anche dell’umanità. Il Senatur Umberto Bossi torna a Roma dove mancava dallo scorso aprile e vota entrando alla Camera in carrozzina. Il fondatore del Carroccio staziona poi in cortile, fumacchia il suo classico sigaro accanto a Roberto Calderoli e riceve saluti bipartisan, dal vicesegretario leghista e ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, a Pier Luigi Bersani di Liberi e Uguali. Sono incontri conditi da sorrisi e pacche sulle spalle.

C’è di più. Il primo giorno dell’elezione del nuovo capo dello Stato avviene nel giorno del compleanno di Maria Elena Boschi. L’ex ministra, oggi presidente dei deputati di Italia viva, riceve un mazzo di fiori in regalo e twitta: “Piccola ‘pausa dolcezza’ tra una riunione e una votazione: un compleanno particolare!”. E non finisce qui, perché alla Camera si rivede Domenico Scilipoti, l’ex senatore che salvò con i ‘Responsabili’ il governo Berlusconi nel 2010.

Oggi non è un grande elettore, ma c’è anche lui. Così come spunta a Montecitorio Clemente Mastella, sindaco di Benevento e ‘vecchia volpe’ democristiana, che esce accompagnato dalla moglie Sandra Lonardo, senatrice di Forza Italia. E in piazza fa su e giù anche Osvaldo Napoli, ora in Coraggio Italia, un altro centrista che ne ha viste tante.(LaPresse)

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