LOS ANGELES – Ucciso dalla mamma e dal patrigno perché aveva confessato di essere gay. È l’agghiacciante storia di degrado arrivata dagli Stati Uniti. Anthony Avalos, bambino di 10 anni, è stato ucciso dalla madre e dal suo compagno per aver parlato della propria omosessualità. Il piccolo avrebbe raccontato alla madre che gli piacevano sia le bambine che i bambini. Una frase che ha scatenato la rabbia della donna nella California del sud.
Maltrattato e picchiato anche dai fratelli maggiori
Il giovanissimo Anthony sarebbe stato quindi maltrattato davanti agli occhi dei suoi fratellini più piccoli, costretti anche loro a picchiare e a lottare con lui. Del resto nei mesi scorsi anche Papa Francesco si espose sul tema con affermazioni forti. “Se l’omosessualità si manifesta da bambino – asserì il pontefice –, ci sono tante cose da fare con la psichiatria”.
I segni della tortura inferta
Il referto del medico legale dimostra che il piccolo è stato trovato con gli occhi infossati, bruciature su tutte le parti del corpo e tagli sotto i capezzoli. Anthony era così magro e che quando è morto in ospedale le sue costole erano ben visibili. Aveva anche lividi e cicatrici sulla schiena e sul sedere.
I raccapriccianti dettagli delle violenze
Numerosi gli abusi trovati sul corpo del bimbo: segni di sigarette spente sul volto, ferite sulla testa e lividi su tutto il corpo. In base al referto Anthony presentava ferite anche alle anche e ai piedi. Leiva, la madre di Anthony (32 anni) e il suo compagno Barron (29) si sono entrambi dichiarati non colpevoli.